Il calcolo del BMI nei bambini è fondamentale per verificare il loro stato di salute e per valutare situazioni a rischio di sovrappeso e obesità.
BMI è l’acronimo di Body Max Index o, in italiano, Indice di Massa Corporea (IMC), un indicatore di quanto il peso sia giusto rispetto all’altezza.
Negli ultimi anni l’obesità infantile sta dilagando, in particolare nei paesi occidentali dove è netto lo squilibrio tra fabbisogno calorico e quantità del cibo ingerito. Una vita sempre più sedentaria incentrata su videogiochi e social network e la disponibilità di alimenti ipercalorici hanno portato a un aumento esponenziale dei bambini in sovrappeso. Si stima che nel mondo ci siano oltre 120 milioni di bambini obesi.
Un peso eccessivo nei bambini, cosi come negli adulti, comporta squilibri ormonali, sovraccarico delle articolazioni e dello scheletro (non ancora completamente formato), malattie metaboliche e disturbi del sonno. A questi vanno aggiunti i disagi psicologici derivanti dal bullismo e dall’isolamento sociale che possono compromettere lo sviluppo del bambino.
Inoltre, un bambino obeso, sarà (con altissima probabilità) un adulto obeso. Per questo è importante intervenire non appena il peso supera i limiti indicati nelle linee guida.
Vediamo quali sono gli indicatori di un giusto peso nei bambini.
Il calcolo del BMI nei bambini
Il BMI è un indicatore che, mettendo in relazione peso e altezza, definisce se un soggetto è normopeso, sovrappeso, obeso o sottopeso.
E’ una semplice formula matematica sviluppata dallo statistico belga Adolphe Quelet. Si calcola dividendo il peso (in chilogrammi) per il quadrato dell’altezza (in metri). In pratica, il BMI di un bambino di 30 kg alto 1,40 metri sarà: 30:(1,40×1,40)1,96=15,3.
Il Body Max Index non indica però la composizione corporea della persona, cioè non dice la quantità di grasso, acqua e tessuti ossei e muscolari presente nel corpo. Per questo rappresenta un valore di riferimento a cui devono seguire ulteriori valutazioni e deve essere sempre interpretato da un medico o dal pediatra. Ciò vale per gli adulti ma soprattutto per i bambini, per i quali vanno considerati anche età e sesso.
In particolare, tra 0 e 24 mesi il BMI non viene utilizzato, al suo posto si calcolano i percentili di crescita. Tra i 2 e i 18 anni invece, il calcolo del BMI per i bambini ha tabelle apposite diverse da quelle utilizzate per la popolazione adulta.
Vediamo ora come si valuta il rapporto peso/altezza e il BMI nelle diverse fasce d’età.
Da 0 a 24 mesi: i percentili
Nei primi due anni di vita è molto difficile stabilire se un bambino è sovrappeso poiché il suo fisico è in continuo cambiamento e la crescita può subire brusche accelerate o rallentamenti temporanei.
Pensiamo, ad esempio, a un bambino nato sottopeso. Nell’arco di poche settimane aumenta in maniera considerevole il proprio peso corporeo o, viceversa, un bambino che nella fase della dentizione fatica a mangiare e per qualche settimana non cresce.
Per ovviare ai limiti del BMI, per i bambini così piccoli si utilizzano i percentili di crescita. Sono tabelle in cui vengono inseriti peso, altezza e circonferenza cranica (solo nel primo anno di vita). Sulla base di questi dati viene valutato l’accrescimento del bambino rispetto agli altri suoi coetanei.
Le tabelle con i percentili di crescita sono “costruite” misurando peso e altezza di migliaia di bambini; questi vengono poi divisi in 100 gruppi, ognuno dei quali corrisponde a un “centile”. Se un bambino si trova al 95° percentile significa che 5 suoi coetanei saranno più grandi di lui e 90 più piccoli.
Dopo aver pesato e misurato il bambino il pediatra riporta i dati nella tabella, trova il percentile corrispondente e lo segna.
Nelle visite successive ripete l’operazione e, unendo i diversi punti, ottiene la curva di crescita. Se questa è costante nel tempo significa che il bambino cresce in maniera regolare se, invece, subisce accelerate o rallentamenti il pediatra ne indagherà le cause.
La tabella dei percentili non è unica: ne esistono diverse a seconda dell’etnia, della provenienza geografica e della presenza di alcune malattie (come per esempio la sindrome di Down).
Da 2 a 18 anni il BMI
Per misurare la crescita del bambino e dell’adolescente, si utilizzano apposite tabelle per il BMI: quelle pensate per gli adulti non sono adatte poiché raggruppano indistintamente maschi e femmine. Fino all’età adulta, invece, i due sessi devono essere separati per questo le tabelle del Body Max Index per i bambini tengono conto: del sesso, dell’età e della massa corporea.
Il risultato ottenuto deve essere valutato dal pediatra alla luce di diversi fattori:
- abitudini alimentari ed eventuali intolleranze;
- attività fisica;
- costituzione;
- familiarità;
- altre malattie.
Innanzitutto, viene valutata la presenza in famiglia di obesità o malattie metaboliche: è stato dimostrato che i figli di genitori obesi hanno più probabilità di incorrere in questa patologia.
A ciò spesso sono legate cattive abitudini alimentari che provocano una carenza di sostanze nutrienti. In questi casi è possibile integrare vitamine e sali minerali con Cangurini multinutrients di Solgar. Sarà il pediatra a dare suggerimenti ai genitori in tal senso e su come correggere l’alimentazione.
Anche la presenza di intolleranze alimentari può influire sulla crescita dei bambini: la mancanza di alcuni alimenti o l’eccessivo consumo di altri, possono causare il sovrappeso ma anche l’eccessiva magrezza. Viene, poi, valutata l’attività fisica svolta dal bambino: sport, passeggiate, gioco all’aria aperta incidono sul consumo calorico e possono rendere più o meno accettabile un leggero sovrappeso.
Di contro, un’intensa attività fisica non sostenuta da una corretta alimentazione può portare al sottopeso. Infine, si valuta la presenza di altre malattie che possono rallentare la crescita o provocare aumenti di peso non giustificati.
Il BMI nei bambini e il sovrappeso
Il calcolo del BMI nei bambini e negli adolescenti serve per monitorare le “situazioni a rischio” e correggere l’alimentazione per controllare il peso se necessario. Numerosi studi dimostrano che bambini in sovrappeso e obesi hanno un alta probabilità di essere adulti obesi, oltre a un maggiore rischio di sviluppare malattie metaboliche quali:
- ipertensione;
- diabete;
- fegato grasso;
- dolori articolari.
A queste bisogna aggiungere il disagio psicologico che, soprattutto nell’adolescenza, si sviluppa a causa del body shaming e del bullismo. Un problema che oggi non riguarda più solo le ragazze e le bambine ma anche i maschi. La ricerca della perfezione estetica, l’esposizione sui social media e il confronto spesso spietato con i coetanei, possono creare disagi psicologi anche gravi nell’età evolutiva.
Talvolta poi, l’obesità e il sovrappeso generano disturbi del comportamento alimentare come l’anoressia e la bulimia che, se non curate, possono portare a conseguenze molto gravi.
Così come per gli adulti, anche per i bambini e per gli adolescenti essere normo peso è importante per affrontare la vita quotidiana. Un bambino in sovrappeso ha difficoltà a correre, a fare sport e a giocare con i suoi coetanei. Situazioni di divertimento e spensieratezza possono trasformarsi in fonti di stress e ansia che lo portano a isolarsi e chiudersi in se stesso.
Individuare precocemente se un bambino è obeso o in sovrappeso consente di intervenire e limitare i rischi per il futuro ma anche di migliorare la sua qualità della vita.
Sottolineiamo come, al pari del sovrappeso, anche l’eccessiva magrezza può comportare problemi in fase di crescita. I più comuni sono: la fragilità ossea, l’anemia e, nelle adolescenti, l’amenorrea.
Sovrappeso come intervenire
Una volta valutato il BMI del bambino il pediatra dirà se è in sovrappeso e di quanto. Dopo aver fatto un’attenta analisi delle possibili cause indicherà ai genitori come correggere l’alimentazione e lo stile di vita.
Con la diagnosi precoce, nella maggior parte dei casi è sufficiente correggere le “cattive abitudini”. Aumentare il consumo di frutta e verdura, limitare dolci e snack, inserire legumi e cereali integrali nell’alimentazione dei bambini.
Anche una regolare attività fisica è indispensabile: gli sport di squadra, in particolare, aiutano il bambino a socializzare. Anche altre attività come il nuoto, una pedalata dopo la scuola o una passeggiata al posto dell’autobus possono essere considerate “movimento”.
Quando il sovrappeso è più grave, invece, il pediatra rinvia il paziente dal dietologo infantile. Questo, con uno strumento chiamato impedenziometro valuterà la quantità di acqua presente nel corpo mentre attraverso il plicometro misurerà il grasso sottocutaneo.
Grazie a questi due semplici esami non invasivi il medico avrà un quadro generale della composizione corporea del bambino (massa muscolare, adipe e liquidi) e potrà costruire un piano alimentare su misura per lui.
In caso di sovrappeso e di obesità, l’obiettivo non è solo il dimagrimento ma anche l’educazione alimentare. È importante insegnare al bambino e alla sua famiglia l’importanza di una corretta alimentazione, quali alimenti preferire e quali consumare solo di rado, proporre cibi buoni oltre che sani.
Tutto questo aumenta la probabilità che il dimagrimento si mantenga nel tempo e che il bambino risolva i suoi problemi di sovrappeso.
Qualora il percorso tradizionale con un dietologo non dia i risultati sperati, il bambino obeso può essere indirizzato in strutture specializzate nella cura della malattia. Qui un team di psicologi, dietologi e fisioterapisti creerà un percorso completo e complesso volto al dimagrimento.
Abbiamo visto quanto il calcolo del BMI nei bambini sia importante per verificare l’andamento della loro crescita. Il sovrappeso non deve mai essere vissuto come una condizione senza rimedio ma come un campanello di allarme per correre ai ripari prima che sia troppo tardi.
Anche durante la crescita è bene valutare un’integrazione di vitamine e sali minerali nei periodi in cui l’organismo è più sottoposto a stress.
Se pensiamo che l’80% degli adolescenti obesi saranno adulti obesi, capiamo quanto siano fondamentali l’educazione alimentare e la prevenzione in età pediatrica.
Fonti
Ospedale pediatrico Bambino Gesù