Valeriana

Con i tempi che corrono, sempre più persone in tutto il mondo sono alla ricerca di prodotti per gestire lo stress, l’ansia e regolarizzare il ciclo del sonno. Quando non si vuole ricorrere a farmaci “pesanti”, si possono trovare tantissimi prodotti naturali (in farmacia o in erboristeria), in grado di compiere le funzioni di cui prima.

Una delle erbe più utilizzate per i suoi benefici sull’organismo, è sicuramente la valeriana. La valeriana (il cui nome botanico è L. Valeriana Officinalis – Famiglia Valerianaceae) è una pianta erbacea perenne: questo vuol dire che cresce in tutti i mesi dell’anno in modo spontaneo, soprattutto in ambienti umidi e con tanta ombra.

Senza alcun problema, la valeriana cresce sia nelle zone adiacenti al mare, sia in montagna, dall’Europa centro settentrionale, all’Asia del Nord e viene coltivata in tutti paesi europei e in alcune culture asiatiche, come quella giapponese.

Nel corso di questo articolo verranno spiegate quelle che sono le proprietà della valeriana, nonché i benefici di questa pianta che viene ormai utilizzata da secoli in diverse culture e per diversi scopi.

Le proprietà della Valeriana

Perché la pianta di valeriana si chiama “valeriana officinalis”? Il termine deriva dalle parole latine valere (ovvero godere di buona salute) e officinalis (ovvero da impiegare nell’officina farmaceutica). Andando indietro nella storia, è possibile trovare alcune documentazioni che parlano dell’utilizzo di questa pianta, già al tempo dei Greci e dei Latini. 

L’utilizzo di questa pianta è rimasto ampiamente diffuso anche ai giorni d’oggi e questo è principalmente dovuto alla composizione della pianta stessa. L’utilizzo a scopi medicinali può avvenire per via di alcuni componenti presenti nella valeriana: ad esempio, tra le molte sostanze contenute, è possibile trovare i valepotriati (fino al 1,2 %), ovvero degli elementi che sono alla base delle proprietà della valeriana.

valeriana

Purtroppo non si tratta di elementi “stabili”: questo genere di composti hanno la proprietà di degradarsi facilmente e questo spiega perché gli effetti della valeriana non risultano essere costanti. Tuttavia, esistono altre proprietà e benefici di questa pianta che risultano essere molto più diffuse.

Trattandosi di estratti naturali, è molto difficile “stabilizzare” gli effetti terapeutici che può avere questa pianta sulle persone: basti pensare che ogni organismo (e questo vale anche per altri prodotti), ha delle reazioni diverse quando viene sollecitato.

Quando utilizzarla

Se l’utilizzo di questa pianta è così largamente diffuso tra i popoli e nella storia recente o meno recente, vuol dire che gli effetti benefici esistono realmente e sono ormai ampiamente studiati e conosciuti. Ma quando bisogna utilizzare la valeriana? Chi sono i soggetti che possono integrarla all’interno del proprio stile di vita?

La valeriana viene utilizzata in maniera frequente per il suo effetto sedativo: ad esempio è ampiamente utilizzata per trattare naturalmente i disturbi del sonno, i jet leg e gli stati di ansia e agitazione. In pratica è considerata la prima alternativa (ovviamente naturale) a terapie farmacologiche che servono a ridurre i problemi appena citati (in pratica un sostituto naturale dei sonniferi).

L’utilizzo di questa pianta e dei suoi estratti, però, non si circoscrive solamente agli stati di ansia o ai disturbi del sonno. Anche in caso di altre patologie o stati psicofisici è possibile assumere valeriana o i suoi estratti. Ad esempio in caso di: acidità di stomaco, emicrania, sintomi di depressione lieve, deficit di attenzione, stanchezza cronica, dolori muscolari, crampi e sintomi mestruali, fino ad arrivare al trattamento dei sintomi della menopausa.

Quali sono i benefici della Valeriana

Dopo aver trattato le proprietà di questa pianta e averne capito (almeno in maniera superficiale) l’utilizzo, è bene parlare di quelli che sono i benefici della valeriana officinalis. Come detto, nel corso degli anni e dei secoli, l’utilizzo di estratti di questa pianta è stato ampiamente studiato in diverse zone del mondo. 

L’utilizzo di questa sostanza è così diffusa in tutto il mondo che è praticamente impossibile capire da dove sia partita e dove si utilizzi con maggiore frequenza. Come detto in precedenza, il contenuto di valepotriati è la chiave per il successo di questa pianta. Si tratta infatti di composti che godono di ottime proprietà calmanti. Grazie a questi composti, i prodotti a base di questo estratto riescono ad agire direttamente sul cervello e sul sistema nervoso con un effetto sedativo.

Il maggiore beneficio della valeriana è noto in tutto il modo: il miglioramento della qualità del sonno. Viene adoperata da secoli in tutte le culture per regolarizzare il sonno e sempre più persone che interrompono un trattamento farmacologico, la utilizzano come sostituto naturale.

L’unico “problema” legato agli estratti di questa pianta è che per ottenere dei buoni risultati, è assolutamente necessario un utilizzo continuo (anche se diversi studi, hanno paragonato la valeriana ad un qualsiasi placebo). Nonostante non esistano degli studi concreti (ma ne esistono tanti sperimentali), sugli effetti di questa pianta nel trattamento di ansia e depressione, sono tantissime le persone nel mondo in grado di testimoniare miglioramenti con l’utilizzo di questa pianta.

Effetti Collaterali

Ma la valeriana fa male? Una domanda più che lecita dato che al giorno d’oggi, praticamente “qualsiasi cosa” fa male. Negli studi più recenti è stato dimostrato come questa pianta e i suoi estratti, sono dotati di una scarsa (anzi scarsissima) tossicità. In parole povere, sono davvero poche le possibilità che l’utilizzo di valeriana possa portare a delle criticità o a delle interazioni con altre sostanze.

Negli ultimi anni è stato compiuto uno studio su oltre 12 mila persone che hanno fatto uso di valeriana per un periodo di 28 giorni. Tutti i risultati hanno dimostrato come l’utilizzo di questa sostanza, sia più che sicuro (anche nei bambini) per un periodo che oscilla tra le 4 e le 8 settimane. Tuttavia un uso prolungato (anche se esistono pochissimi studi e fonti) potrebbe portare a problemi come emicrania, bradicardia, ipertensione e insonnia.

Le uniche raccomandazioni sull’utilizzo di questa sostanza, riguardano ad esempio le persone in gravidanza e allattamento o le persone ipersensibili: tutto ciò, però, è giusto specificarlo è frutto di speculazioni e cautele, in quanto non esistono studi certi che dimostrano problematiche sull’utilizzo di questa sostanza, in questi particolari stati di salute.

Come assumerla al meglio

Prima di iniziare ad assumere la valeriana è importante capire quelle che sono le problematiche alla base di ogni persona. Questa pianta, come detto, può essere molto utile ad arginare i problemi legati a piccoli stati di stress o di insonnia, ma non deve essere considerata come un’alternativa a cure “più importanti” per problemi seri. Tuttavia è possibile trovare la valeriana in forme diverse sul mercato (sia online, che offline).

Ormai esistono tantissimi prodotti in farmacia, parafarmacia o erboristeria, sotto forma di pillole, integratori, bevande e creme.

Non c’è ovviamente bisogno di nessuna prescrizione medica per utilizzarla, ma la sola attenzione, come detto in precedenza, deve riguardare il tempo in cui viene assunta. Non esistendo studi sull’utilizzo prolungato della valeriana, è sempre bene interrompere l’utilizzo dopo 7 massimo 14 giorni, attuando una riduzione progressiva delle dosi. Tutto questo perché la sostanza potrebbe rallentare (anche se di poco), l’efficienza del sistema nervoso centrale (quindi è sconsigliata prima di interventi che prevedono un’anestesia).

Pur trattandosi di una sostanza del tutto naturale e sicura, in vista di un’intervento è sempre consigliabile parlare con il proprio medico e capire la migliore soluzione possibile in questo caso.