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La variante Delta è una delle molte varianti del Sars Covid 19, il virus che ormai tutti conoscono bene: questa variante porta con se un gran numero di sintomi abbastanza fastidiosi ma non troppo gravi. La variante Delta è una variante che arriva direttamente dall’India, che è una delle nazioni con più cittadini al mondo: in questo paese, purtroppo, la mortalità legata a questa pandemia è estremamente alta.

Questa variante è stata per la prima volta nel corso dell’autunno e ci sono moltissimi studiosi che ritengono che questa variante sia addirittura più infettiva del 50% rispetto a quella inglese, conosciuta come Alfa: anche questa era più infettiva della prima manifestazione del virus di Wuhan. A causa di questa variante così infettiva si sta assistendo ad una crescita del tasso di ospedalizzazione.

Dunque, a causa della variante Delta è possibile dire che il virus muta in modo molto veloce, diventando sempre più letale per l’essere umano e sempre più forte. Una delle ragioni che portano questa variante ad essere così infettiva, è che vi è una carica virale molto più alta all’interno del paziente colpito: ciò significa che c’è una quantità di virus davvero molto più grande, e per questa ragione diventa molto più facile diffonderla quando si tossisce o starnutisce.

Sintomi della variante Delta

La variante Delta è indubbiamente molto più veloce nella sua trasmissione, in quanto molto più infettiva: nei soggetti che sono colpiti da questa variante è possibile infatti trovare una quantità molto più grande di virus. Proprio per questa ragione, è molto più facile che il virus si trasmetta da un soggetto all’altro, manifestandosi con i suoi fastidiosissimi sintomi.

Tra i sintomi che possono essere ascritti alla variante Delta, è possibile trovare innanzitutto il mal di testa, il mal di gola ed il naso che colpa: l’insorgenza di questi sintomi si basa su delle osservazioni di tipo statistico, cioè significa che in altri soggetti questa variante si può manifestare in modo diverso. Ad esempio, se una persona che ha il COVID ed ha il mal di testa, non necessariamente questo ha contratto la variante Delta.

Oltre ai nuovi sintomi della variante, è possibile includere anche i sintomi classici come ad esempio la febbre, la tosse, la perdita di olfatto e di gusto: questi però sono meno frequenti rispetto alle altre varianti del virus. Negli adulti giovani ci sono anche altri sintomi come quelli tipici del malessere invernale, mentre i bambini sono ancora esclusi dai sintomi della variante delta: essi contraggono il virus ma rimangono asintomatici.

Vaccini per la variante Delta

Quasi tutto il mondo si è sottoposto alla somministrazione del vaccino per il COVID-19: la sua somministrazione ha rappresentato una vera e propria svolta nell’andamento della pandemia, che è diventata molto meno letale e più facile da gestire. Il numero delle persone vaccinate è dipeso anche dalle libertà che si ottenevano grazie alla somministrazione del vaccino, come ad esempio la possibilità di andare in palestra oppure al cinema.

Numerosi studi sono stati effettuati riguardo l’efficacia dei vaccini nel contrastare quelli che sono i sintomi del COVID nei pazienti che hanno contratto la variante Delta. Questi dimostrano che dopo la prima dose del vaccino Pfizer oppure di quello Astra Zeneca, è possibile ottenere una protezione del 33% dalla variante Delta: con la seconda dose, però, è possibile raggiungere una protezione che va dal 60 all’88%.

Ci sono poi altri studi che affermano che si tratti di numeri troppo alti: tuttavia, ciò che è importante è che il vaccino formulato per la prima variante di COVID sia ugualmente valido anche se si iniziano a manifestare i sintomi tipici della variante Delta.

Struttura del COVID-19

Quando si parla del comune COVID, si fa riferimento ad un virus dal nome SARD-COV-2, il quale è un virus a RNA costituito da un singolo filamento positivo, che è dotato di pericapside, chiamata anche envelopre. Il pericapside non è altro che un involucro che si trova posto intorno al capside di certi virus: esso è composto da particolari fosfolipidi ed anche da glicoproteine.

Il virus possiede un genoma di circa 30 mila basi azotate e tale genoma si suddivide in diversi geni in base a quelle che sono le proteine strutturali e le proteine non strutturali: i primi codificano con la proteina Spike, con quella del pericapside, con la proteina di membrana e con quella del nucleocapside. I geni delle proteine di tipo non strutturale, invece, sono in grado di codificare per proteine come la proteasi.

Il virus in questione, così come moltissimi altri corona-virus che fanno parte della stessa famiglia, è in grado di replicarsi in modo molto veloce. Si tratta anche di un virus che si evolve in base alle condizioni nelle quali si trova a vivere, al fine di continuare a proliferare: ecco perché si sente parlare di una nuova variante almeno una volta a settimana!

Come accorgersi del COVID-19

Oltre all’insorgenza dei classici sintomi della variante Delta oppure di altre varianti, è possibile accertarsi dell’insorgenza del COVID anche grazie all’ausilio di particolari test. I test in questione sono ormai noti a tutti come “tamponi rapidi” oppure “tamponi antigenici”: questi sono in grado di rilevare in pochissimi minuti se all’interno del corpo è presente il virus.

Ovviamente, non tutti i raffreddori ed i mal di testa sono causati dal COVID e dalla variante Delta: anche se si è nel corso di una pandemia non bisogna assolutamente pensare che le malattie conosciute finora sono scomparse all’improvviso. Ecco perché, quando si iniziano ad avvertire i primi sintomi, è necessario ricorrere ad un tampone: qualora si risultasse positivi, sarà necessario seguire l’isolamento in casa secondo le regole ministeriali.

Ci sono casi in cui il COVID può anche presentarsi in modo privo di sintomi: in questo caso, sarà necessario eseguire il tampone solamente dopo essersi trovati in contatto con una persona che era positiva nel corso dell’incontro. Ovviamente, non appena risulta la propria positività, è necessario rivolgersi al proprio medico e descrivere i propri sintomi al fine di ottenere la migliore cura per le proprie necessità.

Come proteggersi dal virus

Non ci sono dubbi sul fatto che la cosa più importante che bisogna fare in un periodo di pandemia è proprio quella di proteggersi: ma come si fa? Innanzitutto, è necessario l’utilizzo della mascherina in tutti i luoghi affollati: questo significa che la mascherina va indossata sui mezzi pubblici, sul proprio posto di lavoro, in università, a scuola oppure in strade particolarmente affollate.

Ci sono poi altre cose che bisogna fare per proteggere le proprie vie aeree dall’ingresso del corona-virus, come ad esempio non salutare le persone da vicino, ma semplicemente facendo toccare i gomiti (come è stato mostrato in televisione tante volte). Ancora, è assolutamente vietato condividere lo stesso bicchiere, le stesse posate oppure lo stesso piatto, perché questo favorisce il passaggio del virus da un individuo all’altro.

Inoltre, si consiglia di lavarsi sempre le mani oppure di igienizzarle utilizzando un prodotto a base alcolica in grado di eliminare tutti i germi ed i batteri che si posano su di esse. Infine, per chi ancora non l’ha fatto, è necessario eseguire l’intero ciclo di vaccinazione per rendere il virus meno letale.

Seguendo queste semplici regole sarà molto più facile difendere se stessi ed anche i propri cari dalla diffusione di questo virus.

Fonti