Colliri antistaminici
I colliri antistaminici sono una particolare tipologia di collirio. Come è noto, sono molti i colliri presenti in commercio, si distinguo tra loro per il diverso utilizzo che è possibile farne.
Innanzitutto si distingue tra colliri medicali, quindi contenenti dei principi attivi farmacologici e per questo devono essere prescritti dal medico curante o dallo specialista, e colliri non medicali, utili per la risoluzione dei rossori, delle irritazioni e della secchezza oculare. Consigliati a chi sente gli occhi stanchi, ha una scarsa lacrimazione e passa molte ore davanti allo schermo di un computer.
Il collirio antistaminico è una tipologia di collirio medicale, da utilizzare nel caso in cui si accusino fastidi dovuti a ipersensibilità nei confronti di elementi che causano allergia. Ma sottolineamo che comunque se ne possono trovare diversi con composizioni che differiscono tra loro.
Cosa sono i colliri antistaminici
Si parla di collirio antistaminico quando ci si riferisce a un medicinale ad uso oftalmico che grazie ai principi attivi contenuti al suo interno è in grado di alleviare i classici sintomi dell’allergia. La base della composizione è generalmente acquosa e in farmacia se ne possono reperire diverse tipologie.
Alcuni colliri antistaminici che è possibile acquistare possono essere classificati come medicinali di automedicazione e quindi è possibile procedere all’acquisto anche senza la prescrizione medica. Non per questo non c’è bisogno di un consiglio specialisti nel momento in cui se ne decide l’utilizzo.
Si utilizza del collirio antistaminico quando a carico dell’occhio si hanno dei sintomi che indicano uno stato allergico. In particolare, si ricorre a questa tipologia di prodotto quando si presentano sintomi riferibili a:
- congiuntiviti;
- cheracongiuntiviti;
- infiammazioni;
- arrossamento;
- bruciore;
- prurito;
- gonfiore;
- fotosensibilità.
Ma una cosa la dobbiamo sottolineare. Il collirio antistaminico, anche il migliore in commercio, non è in grado di curare le allergie, ma semplicemente permette di tenerne a bada i sintomi, che possono essere anche molto invasivi.
Principi attivi contenuti nel colliro antistaminico
Quello che permette ai colliri antistaminici di essere efficaci contro i sintomi delle allergie è sicuramente la loro specifica composizione. I principi attivi inseriti al loro interno sono scelti in maniera specifica per dare sollievo immediato, diminuire la lacrimazione, il senso di prurito e il rossore tipico dei periodi in cui le allergie hanno il loro picco maggiore.
I principi attivi non sono gli unici elementi presenti nella composizione dei colliri antistaminici.
Gli eccipienti sono sostanze indispensabili per formulare i colliri antistaminici e, più in generale, qualsiasi altro tipo di farmaco. Difatti, gli eccipienti garantiscono stabilità, conservabilità e mantenimento delle caratteristiche della preparazione farmaceutica.
Ci sono quindi alcuni principi attivi comuni a buona parte dei colliri antistaminici.
Un antistaminico che è in grado di agire andando a bloccare i recettori H1 per l’istamina, neurotrasmettitore determinante per quello che riguarda l’insorgenza delle reazioni allergiche. Con l’azione della Tonzilamina l’istamina non è in grado di svolgere il suo lavoro e quindi non compaiono i sintomi tipici dell’allergia.
La feniramina è in grado anch’essa di bloccare l’azione dei recettori H1 per l’istamina. Sostanzialmente il compito svolto da questo principio attivo è il medesimo della tonzilamina.
L’acido spaglumico Noto anche come acido N-acetilaspartil-glutammico ha al suo attivo una notevole azione antiallergica che riesce a mettere in atto in maniera semplice grazie alla degranulazione dei mastociti e il rilascio dell’istamina.
Infredienti principali del migliore colliro antistaminico
La Nafazolina fa parte dei decongestionanti che permettono alla mucosa oculare di ritrovare il suo funzionamento fisiologico. La Nafazolina è uno dei principi attivi che vengono indicati come simpaticomimetico che agisce contro i recettori adrenergici di tipo α1. In questo modo quella che viene messa in atto è un’azione vasocostrittrice a livello locale e in questo modo la mucosa viene decongestionata in maniera veloce ed efficace.
Ultimo tra i principi attivi più comunemente inserti all’interno dei colliri antistaminici, in grado di decongestionare la mucosa in maniera semplice con l’attivazione dei recettori adrenergici α1.
I colliri in generale e quello antistaminico in particolare deve godere di alcune caratteristiche particolari che ne permettano l’efficacia, ma al tempo stesso anche la tollerabilità dall’occhio, zona estremamente delicata del volto. Il collirio antistaminico deve essere
- sterile: soprattutto la confezione. Come già detto l’occhio è una zona molto particolare e gode di un numero di di difese immunitarie molto basse;
- isotonia: deve mostrarsi isotonico con un valore pari a 0,9, pari al cloruro di sodio;
- pH fisiologico: per non essere causa di fastidi e di bruciori, che in realtà dovrebbe alleviare. Il pH del collirio dovrebbe essere uguale a quello del fluido lacrimale e quindi con un valore che sia all’incirca 7,4. Non è semplice da mantenere in equilibrio, l’importante che sia stabile e non sia causa di ulteriori fastidi.
Come utilizzare i colliri antistaminici
I colliri antistaminici sono molto semplici da utilizzare. Possono essere venduti sia in confezione monouso che multiuso e per essere realmente efficaci è sufficiente che si instillino un paio di gocce in ogni occhio per circa 4 volte al giorno, ovvero, seguendo le indicazioni farmaceutiche del produttore. In linea di massima, la maggior parte dei colliri di questo genere possono essere acquistati ed utilizzati senza il bisogno di una prescrizione medica.
In ogni caso, si consiglia di chiedere sempre il parere del proprio medico per evitare di acquistare un prodotto sbagliato. Occorre, prestare particolare attenzione ai composti decongestionanti che abbinano un’azione simpaticomimetica, in questi casi l’utilizzo non può superare un tempo massimo di 4 giorni.
Nel caso in cui i sintomi persistano, sarà indispensabile chiedere il parere di uno specialista. Un’accortezza da non dimenticare in quanto, un utilizzo smodato ed eccessivo, potrebbe provocare una maggiore congestione.
Quello che comunque si rivela indispensabile è seguire attentamente alcune accortezze nel momento in cui si procede all’applicazione. Innanzitutto è importante che ci si lavi le mani in maniera accurata.
Successivamente si inclina la testa all’indietro ed aiutandosi con la mano si apre leggermente la palpebra inferiore per poter instillare le gocce del collirio. Queste dovranno essere poste nell’angolo interno dell’occhio, proprio dove c’è il condotto lacrimale, per permettere all’occhio di assorbire il prodotto velocemente.
Inoltre, si consiglia di non sbattere bruscamente gli occhi, subito dopo l’applicazione. Quello che risulta essere estremamente importante è evitare che il beccuccio venga a contatto con l’occhio, altrimenti si rischia che questo venga graffiato.
Nel caso in cui, si indossi le lenti a contatto, si ricorda che per applicare il collirio antistaminico è importante procedere prima alla rimozione delle stesse. Prima di indossarle di nuovo, si consiglia di aspettare almeno 20 minuti per evitare irritazioni.
In ogni caso se si nutrono dei dubbi è sempre consigliabile chiedere il parere del proprio oculista.
Effetti indesiderati di un antistaminico in gocce
In genere i colliri antistaminici sono ben tollerati da qualunque individuo, anche se ci sono alcuni casi in cui si presentano effetti indesiderati, spesso dovuti ai principi attivi presenti al suo interno.
La tipologia di effetto collaterale e la sua incidenza sul soggetto dipende molto dai principi attivi che sono presenti all’interno del prodotto, nel caso in cui questi si presentassero è opportuno evitare l’utilizzo del collirio. Nella maggior parte dei casi gli effetti indesiderati possono essere:
- bruciore;
- fastidio;
- aumento transitori della produzione di lacrime;
- ipersensibilità.
Tutti effetti che tendono a sparire in breve tempo se si sospende l’utilizzo del prodotto. In alcuni rari casi sono stati documentati effetti collaterali che sono causati dall’assorbimento sistemico di quello che è il maggiore principio attivo del prodotto.
Nel caso in cui si decida di utilizzare un collirio decongestionante con azione simpaticomimetica, potrebbe essere causa di un’inaspettata dilatazione della pupilla o un aumento della pressione endo-oculare. Anche in questo caso, l’effetto indesiderato tende a risolversi in maniera semplice e veloce.
Anche qper quello che riguarda questa particolare famiglia di colliri antistaminici è raccomandabile evitare evitare l’utilizzo in gravidanza e in allattamento, salvo diversa indicazione fornita in maniera specifica dallo specialista. Questa è un’indicazione data perché i principi attivi presenti al loro interno potrebbero essere causa di effetti indesiderati sia sulla mamma che sul bambino.
Perchè sono importanti le gocce antistaminiche
Inoltre ci sono altri casi in cui il collirio antistaminico non dovrebbe essere utilizzato, perché potrebbe essere causa di problematiche. In particola si consiglia di evitarne l’utilizzo nel caso in cui si noti ipersensibilità nei confronti delle componenti del prodotto, che siano i principi attivi o gli eccipienti.
Per quello che riguarda i colliri decongestionanti ad azione simpaticomimetica, essi non dovrebbero essere utilizzati nel caso in cui si soffra di glaucoma. Si ricorda che in tal caso sono in vendita dei prodotti specifici che devono essere prescritti da uno specialista.
Inoltre si consiglia l’utilizzo di prodotti di questo genere nel caso in cui si stia seguendo una terapia in cui vengono utilizzati inibitori delle monoammino ossidasi, in quanto è possibile che si verifichino dei casi di ipotensione severa. In ogni caso i colliri antistaminici sono pensati con una composizione che si adatta a tutte le esigenze.
Importante è evitare che la confezione non sia contaminata in alcun modo, perché questo potrebbe essere causa di infezione per l’occhio. Inoltre qualunque collirio non dovrebbe essere utilizzato dopo la data di scadenza, ovvero dopo il tempo indicato per il possibile utilizzo dopo l’apertura.