Unghiasil Antirosicatura Marco Viti 10 ml

7,10 

Unghiasil Antirosicatura di Marco Viti è un prodotto specifico per il problema legato all’onicofagia (che, da derivazione greca, significa letteralmente “colui che mangia le unghie”).

Informazioni prodotto:
  • Minsan (codice ministeriale): 909222818
  • Casa farmaceutica: MARCO VITI

A cosa serve Unghiasil Antirosicatura di Marco Viti

Unghiasil Antirosicatura di Marco Viti è un prodotto specifico per il problema legato all’onicofagia (che, da derivazione greca, significa letteralmente “colui che mangia le unghie”).

La rosicatura delle unghie coinvolge tante persone, e ciò può manifestarsi anche nei piedi,e quindi non solo nelle mani come conseguenza di uno stato nervoso e stressogeno.

L’onicofagia è un disturbo che può riguardare quasi un ragazzo su due.

I dati parlano di un’incidenza pari al 30% nella pre-adolescenza, sino a raggiungere addirittura il 45% tra  i 12 e la maggiore età.

Secondo la psicoanalisi, la perpetua ricerca della suzione anche in età adulta, deriverebbe da un disturbo del controllo degli impulsi.

Questo è sintomo di fissazione orale, quindi quel desiderio ancestrale nel ricercare piacere attraverso tutto ciò che possa essere succhiato o mangiato, proprio come le unghie.

L’onicofagia, nonostante, inizialmente, possa risultare un problema di poco conto, alla lunga può danneggiare l’iponichio, che rappresenta quella parte a valle e ai lati dell’unghia.

Ciò può sfociare in una maggiore sensibilità ad agenti patogeni, quali infezioni virali e batteriche (come E. coli, streptococchi o stafilococchi) che vengono veicolate dalla saliva, il più delle volte, durante l’atto di mangiarsi le unghie.

Il processo flogistico più frequente in questi casi è denominato patereccio, e lo si evidenzia bene quando l’infiammazione prende campo intorno alla falange distale delle dita.

Se la saliva, come detto, può provocare infezioni a livello ungueale, così il mangiarsi le unghie può provocare disturbi nel cavo orale: tra i più elencati ci sono infezioni gengivali e problemi di chiusura delle arcate dentali.

Anche il progressivo logoramento delle unghie, dovuto all’onicofagia, può dare origine a modificazioni strutturali dell’unghia stessa.

I residui che vengono mangiati, finiscono nell’apparato gastrointestinale, stimolando una blanda, ma continua attivazione di enzimi idrolitici, atti a digerirli.

Questo è un ottimo prodotto per la micosi delle unghie.

Ingredienti di Unghiasil Antirosicatura di Marco Viti

Ecco gli ingredienti:

  • ethyl acetate;
  • butyl acetate;
  • isopropyl alcohol;
  • cellulose acetate butyrate;
  • sucrose acetate isobutyrate;
  • phtalic anhydride/trimellitic;
  • anthydride/glycois copolymer;
  • alcohol denat;
  • camphor;
  • denatonium benzoate;
  • c.i.47000.

Avvertenze e controindicazioni

Il prodotto Unghiasil Antirosicatura di Marco Viti non prevede particolari accorgimenti prima dell’uso;

Non interagisce con nessun altro farmaco e non ha effetti collaterali.

Il suo odore è molto intenso e amaro, proprio per scongiurare che il paziente possa mangiarsi le unghie. Uso esterno

Formato

Unghiasil di Marco Viti viene venduto in un flacone da 100 ml.

Posologia e modalità d’uso

E’ sufficiente applicare con il pennellino un paio di volte Unghiasil, facendo attenzione che il liquido venga spanso fino all’apice dell’unghia (è consigliabile tenere il dito leggermente inclinato verso il basso, e non contro gravità).

La medicazione va ripetuta per due/tre volte al giorno per almeno un paio di settimane, o comunque fino a quando non si noti un miglioramento dello stato degenerativo dell’unghia.

E’ stato riscontrato dai medici la difficoltà, da parte dei pazienti, di ammettere il loro disturbo;

Per questo esistono due differenti approcci per curare questa affezione.

Alcuni studi hanno provato con trattamento farmacologico, ad esempio con antidepressivi, come la fluoxetina, ma i risultati sono tutt’ora dubbi sulla reale efficacia del trattamento.

Si ritiene che possa peggiorare la condizione del paziente, oppure tramite terapia comportamentale, provando a disincentivare l’abitudine dell’onicofagia attraverso pratiche più costruttive.