Integratori per tiroide
Gli integratori per tiroide rappresentano un valido supporto per una ghiandola importantissima che si trova all’interno del corpo.
La tiroide è una ghiandola endocrina che si trova nella parte anteriore del collo.
Questa produce degli ormoni di fondamentale importanza sia per la crescita che per il metabolismo corporeo.
Questi integratori per tiroide sono principalmente a base di ingredienti naturali.
Questa viene influenzata da una lunga serie di fattori quali ad esempio lo stress, ma anche i cambiamenti ormonali e le carenze nutrizionali, che causano di conseguenza alcuni problemi di salute.
Tra i più comuni è possibile menzionare l’ipotiroidismo e l’ipertiroidismo.
Proprio in questi casi si consiglia di assumere gli integratori per tiroide.
La tiroide si compone di due lobi che sono uniti da un istmo: ecco perché questa ghiandola ha una forma a farfalla.
Anche se ha delle dimensioni minuscole, questa ghiandola svolge delle funzioni importantissime per il corpo.
Oltre a quelle già menzionate, la tiroide gioca un ruolo fondamentale nella formazione e nella crescita delle ossa, ma è responsabile anche della fertilità e della forza muscolare.
La tiroide è composta di un tessuto che contiene al suo interno un grande numero di follicoli tiroidei, le cui pareti si costituiscono di uno strati di cellule follicolari.
Dentro questi follicoli si trova una sostanza estremamente viscosa, nota come colloide.
Nella colloide vengono organizzati gli ormoni sintetizzati e proprio da questa vengono liberati in base a quelle che sono le esigenze dell’organismo.
Sempre tra i follicoli si trovano poi le cellule parafollicolari, che sono fondamentali alla produzione di calcitonina.
Questo ormone ha il compito di mantenere l’equilibrio del calcio all’interno dell’organismo.
A cosa servono gli integratori per tiroide
A favorire il benessere della tiroide non concorre solamente un integratore, ma è possibile menzionarne molti diversi tra di loro.
Tra i principali ci sono la L-tirosina, lo iodio, la vitamina D, il selenio e l’acido salicilico.
Per quanto riguarda la prima, si tratta di un amminoacido precursore degli ormoni della tiroide, e proprio per questa ragione si tratta di un vero e proprio supporto per la loro produzione.
Lo iodio è invece un minerale essenziale che gioca un ruolo fondamentale nella produzione di questi ormoni.
Successivamente c’è la vitamina D, che è una vitamina liposolubile ottima per regolare la funzione tiroidea: questa vitamina supporta anche le ossa.
Il selenio è invece un minerale essenziale per la funzione tiroidea, il quale protegge la ghiandola da quelli che sono i danni ossidativi.
Ultimo ma non per importanza è l’acido salicilico, che è un composto vegetale fondamentale per regolare la funzione tiroidea e che serve a ridurre l’infiammazione.
Questi diversi integratori vengono utilizzati per supportare la regolare funzione della tiroide, specialmente in caso di manifestazione di alcuni disturbi.
Essi servono infatti a ridurre l’infiammazione, migliorare la sintomatologia associata ai diversi disturbi e a migliorare la funzione metabolica.
L’uso di questi integratori va sempre comunque accordato con il proprio medico di fiducia.
Quando assumere un integratore per la tiroide
Prima di iniziare ad assumere un integratore per la tiroide, è necessario comprendere qual è la condizione che si sta sperimentando e il problema da risolvere.
In primo luogo, bisogna ricordare che lo iodio gioca un ruolo fondamentale nella salute della tiroide, e per questo quando non c’è un adeguato apporto di iodio è possibile andare incontro a due possibili disturbi.
Il primo è l’ipertiroidismo, che comporta l’aumento degli ormoni tiroidei nel corpo, e poi c’è l’ipotiroidismo, nel caso in cui la tiroide non produce ormoni a sufficienza.
Al fine di regolare la quantità di ormoni tiroidei che sono presenti nel corpo, l’organismo si avvale dell’ipofisi.
Questa stimola la produzione delle sostanze prodotte dalla tiroide.
Nel momento in cui la tiroide è pigra, l’ipofisi lavora maggiormente per stimolare la sintesi di ormoni tiroidei.
Ciò avviene quando si soffre di ipotiroidismo, che causa anche un rallentamento del metabolismo.
In queste circostanze, la tiroide viene sottoposta ad uno sforzo così grande che addirittura si ingrossa, trasformandosi in un vero e proprio gozzo.
L’ipotiroidismo causa anche altri sintomi come ad esempio la stanchezza, i crampi muscolari, i livelli di colesterolo alti e la debolezza.
Al contrario, coloro che producono una quantità troppo alta di ormoni della tiroide, tendono a bruciare in modo più rapido i grassi.
Di conseguenza, i pazienti che soffrono di ipertiroidismo sono molto magri, hanno la pelle sottile e calda e soffrono di disturbi del sonno.
Assumere l’integratore per la tiroide adatto può servire a gestire i sintomi associati a queste patologie.
Come usare un integratore per tiroide pigra
Sono diversi i disturbi che intaccano la tiroide e purtroppo sono anche molto diffusi.
Sono stati già menzionati l’ipotiroidismo, che è una situazione che causa stanchezza, pelle secca e capelli fragili, e l’ipertiroidismo, che al contrario porta alla tachicardia e alla sudorazione eccessiva.
In queste situazioni, gli integratori vengono utilizzati per supportare la funzione della tiroide, andando anche a mitigare quelli che sono i sintomi delle due condizioni.
Da un lato, l’integrazione di iodio, selenio ed L-tirosina può portare ad un miglioramento nella produzione di ormoni tiroidei, supportando dunque la funzione della ghiandola.
Anche l’impiego di integratori di vitamina D ed acido salicilico può migliorare la funzione della tiroide e ridurre l’infiammazione.
L’uso di un integratore di selenio e iodio per la tiroide, ad esempio, serve a supportare la ghiandola quando ci sono delle carenze nutrizionali.
Oltre all’assunzione di integratori per la tiroide, coloro che soffrono di ipotiroidismo ed ipertiroidismo dovrebbero anche condurre uno stile di vita sano e nutrirsi seguendo una dieta equilibrata.
Proprietà degli integratori per tiroide
Sono due le patologie che più di frequente interessano la ghiandola tiroidea, ovvero l’ipotiroidismo e l’ipertiroidismo.
Ovviamente, in base alla patologia della quale si soffre, è necessario scegliere un integratore per la tiroide piuttosto che un altro.
Infatti, gli integratori per l’ipotiroidismo sono diversi da quelli per l’ipertiroidismo, in quanto supportano questa ghiandola in modo ben diverso.
Partendo dagli integratori per l’ipertiroidismo, questi contengono dei principi che servono a ridurre la produzione eccessiva di ormoni da parte della tiroide.
Al contrario, quelli per l’ipotiroidismo servono a supportare la produzione di ormoni tiroidei, in quanto questa non è sufficiente.
I primi contengono delle erbe molto gettonate, quali ad esempio la radice di ashwagandha.
Questa riduce l’eccessiva produzione di ormoni tiroidei.
Spesso viene anche impiegato il magnesio, che serve a controllare l’irritabilità e l’ansia che vengono causati dall’ipertiroidismo.
Tra gli integratori per l’ipotiroidismo ci sono invece la L-tirosina (che è un amminoacido che serve alla produzione degli ormoni tiroidei) ed il selenio.
È un minerale che protegge la ghiandola stessa dai danni ossidativi.
Vengono poi impiegati lo iodio, che supporta la produzione di ormoni tiroidei, e la vitamina D, la quale supporta la funzione della ghiandola.
Come curare le patologie della tiroide con gli integratori
Le patologie più comuni che interessano la tiroide sono sicuramente l’ipotiroidismo e l’ipertiroidismo.
Ci sono però anche altre patologie che possono interessare questa ghiandola importantissima per il corpo umano.
La prima di queste è il gozzo: si tratta di un aumento del volume della tiroide abbastanza visibile.
Questo può essere uninodulare o multinodulare, in base al fatto che colpisce una oppure più aree della ghiandola.
Il gozzo può verificarsi sia in caso di ipotiroidismo che di ipertiroidismo.
Questo causa la comparsa di una vera e propria protuberanza sul collo.
A volte, questa può comprimere gli organi vicini rendendo la deglutizione e la respirazione molto difficili.
Un’altra condizione clinica è quella dei noduli tiroidei.
Essi sono solitamente benigni, in quanto non alterano la funzionalità della tiroide e non provocano sintomi.
Essi vanno comunque controllati per escludere patologie tumorali o future disfunzioni della ghiandola.
La ghiandola può anche essere sede di tumori, che sono sia benigni che maligni: vanno in ogni caso controllati.
Ultima ma non per importanza è la tiroidite: si tratta di una vera e propria infezione della ghiandola.
Sono diverse le cause che possono portare a questa infiammazione, e la sua forma più comune è la tiroidite di Hashimoto.
Si tratta di una malattia autoimmune frutto di un’anomalia del sistema immunitario: in questo caso si ha un aumento della produzione di anticorpi da parte della stessa tiroide.
Benefici degli integratori per stimolare la tiroide
Un integratore per la tiroide non è un farmaco, e ciò significa che la sua valenza dipende anche dallo stile di vita e dall’alimentazione che si conduce.
Dunque, se si soffre di patologie che interessano la tiroide, è necessario seguire un corretto comportamento alimentare.
La prima cosa da fare è assumere iodio, il quale è benefico per la funzionalità di questa ghiandola.
Lo iodio è contenuto all’interno di alghe marine e di olio di cocco.
Vanno invece consumati con attenzione degli alimenti come i broccoli, i cavoli, le rape, la soia ed i semi di lino, che vanno a modificare il fabbisogno di iodio e favoriscono l’ipotiroidismo.
Il selenio, come si è visto, è benefico nei confronti della ghiandola tiroidea.
Si consiglia pertanto di consumare fagioli, arachidi, parmigiano, lenticchie, mais, pistacchi ed olio di noce brasiliana.
L’attività della tiroide è anche condizionata dalla frequenza dei pasti e dalla lontananza di un pasto dall’altro.
Questo è dato dal fatto che il digiuno fa abbassare la sensibilità dei tessuti nei confronti degli ormoni tiroidei.