emorroidi in gravidanza

Le emorroidi in gravidanza sono un problema di cui soffre almeno l’80% delle donne in stato interessante. Purtroppo, per pudore o vergogna, spesso il problema non viene affrontato nella giusta maniera causando ulteriori problemi e disagi, a volte anche gravi.

Parlare di questo fastidio è importante per aiutare le donne che ne soffrono a risolverlo, o a limitarne i sintomi, e a ritrovare il benessere.

Inoltre, una delle preoccupazioni più diffuse tra le future mamme è di continuare a soffrire di questo disturbo anche dopo la gravidanza. Ricordiamo allora che, nella quasi totalità dei casi, è un problema che si risolve spontaneamente dopo il parto, quando il corpo della madre riprende la sua naturale fisiologia.

Nelle gravidanze successive le emorroidi potrebbero ripresentarsi ma, se si interviene ai primi sintomi, è possibile tenerle sotto controllo e limitare il dolore.

In questo articolo vedremo cosa sono le emorroidi e come affrontarle in questo delicato periodo della vita di una donna.

Esistono numerose cure per il trattamento delle emorroidi in gravidanza: rimedi naturali, il più importante dei quali è una sana alimentazione, e farmacologici. La tanto temuta chirurgia è, invece, un’evenienza molto rara.

Emorroidi in gravidanza

Nelle donne gravide le emorroidi si manifestano con gli stessi sintomi con cui si presentano a tutti gli altri soggetti. Innanzitutto precisiamo che non si tratta di una patologia ma di una modificazione delle vene ano-rettali che si trovano tra l’ano e il retto. Questi vasi, per un insieme di cause, perdono elasticità e si gonfiano fuoriuscendo dall’ano. Ciò provoca dolore, prurito, senso di pesantezza e, a volte, anche sanguinamento.

Ci sono due tipi di emorroidi:

Le cause

Le emorroidi in gravidanza sono causate principalmente dai cambiamenti ormonali e fisiologici dovuti alla gestazione ma sono un problema del tutto transitorio: dopo il parto, quando il corpo della donna riprende i suoi ritmi naturali, le emorroidi scompaiono da sole.

Vediamo adesso nel dettaglio le cause delle emorroidi, che si manifestano nella seconda parte della gravidanza:

Durante i nove mesi nel corpo materno cambiano gli equilibri ormonali: in particolare aumentano i livelli di estrogeni e progesterone. I primi favoriscono la ritenzione idrica mentre il progesterone causa la dilatazione delle pareti venose e le rende meno elastiche.

Nel frattempo, il flusso sanguigno aumenta, incrementando la pressione interna dei vasi e provocando la fuoriuscita delle emorroidi.

La stitichezza è un’altra conseguenza dei cambiamenti ormonali che, spesso associati a una dieta povera di fibre e di liquidi, favorisce la comparsa delle emorroidi. Anche lo scarso movimento, tipico delle ultime settimane di gravidanza, non aiuta la motilità intestinale e favorisce la stitichezza.

L’eccessivo aumento di peso, o l’obesità della madre, possono causare la comparsa delle emorroidi in gravidanza. In questi casi, il grasso che si accumula all’interno delle pareti addominali provoca lo schiacciamento dell’intestino e delle vene del retto. In ultimo, il parto: durante la fase espulsiva, che può essere anche molto lunga e intensa, il passaggio del bambino nel canale del parto può causare uno schiacciamento e la fuoriuscita delle emorroidi.

Sintomi delle emorroidi

Le emorroidi compaiono alla maggioranza delle donne in gravidanza ma non tutte sviluppano gli stessi sintomi. Chi ne soffriva già prima, durante la gravidanza può vederne di nuovo la comparsa; chi, invece, aveva già alcuni problemi di salute è più predisposta a sviluppare questo disturbo.

Anche le donne che hanno già avuto una gravidanza e, soprattutto, un parto naturale hanno maggiori possibilità di avere le emorroidi.

In generale si manifestano nel terzo trimestre, quello che mette più a dura prova il corpo della donna. In questa fase della gravidanza, i fattori che abbiamo visto sopra (pressione pelvica, stitichezza e cambiamenti ormonali) si accentuano e aumentano la pressione sulle vene nella zona anale provocando la comparsa delle emorroidi.

La donna che soffre di emorroidi manifesta:

Tutti sintomi curabili e facilmente risolvibili se si interviene rapidamente. Spesso accade che la donna trascini i sintomi per lungo tempo. In questi casi, le emorroidi, se non curate in maniera adeguata, possono degenerare fino a provocare ragadi anali, cioè tagli più o meno profondi sulle pareti dell’ano, e persino anemia in caso di sanguinamento eccessivo.

Le ragadi anali sono delle lesioni provocate dall’eccessiva dilatazione dell’ano dovuta al passaggio difficoltoso delle feci. Provocano dolore acuto e sanguinamento, sintomi che molto spesso inducono nelle pazienti il terrore di defecare.

Per risolvere questo problema si può ricorrere ai farmaci ma è opportuno anche seguire una dieta ricca di fibre e di liquidi. Se la dieta non è sufficiente si consiglia di assumere integratori contro la stitichezza, sempre dopo aver consultato il proprio medico.

Come curare le emorroidi in gravidanza

Il trattamento delle emorroidi in gravidanza deve iniziare fin dai primi sintomi e, almeno in un primo momento, deve consistere in rimedi naturali. 

Primo tra tutti una dieta per combattere la stitichezza perchécome abbiamo visto prima, è tra le cause principali di questo disturbo. Per fortuna la stipsi si può risolvere a tavola: innanzitutto si consiglia di bere almeno due litri di acqua (o tisane) al giorno e di prediligere frutta e verdura ricche di fibre.

Tra la frutta per combattere la stitichezza troviamo: kiwi, albicocche, prugne, fichi e lamponi. Verdure con effetto lassativo sono: fagiolini, biete e spinaci, barbabietole e zucchine. Almeno una porzione di verdura o frutta al giorno dovrebbe essere cotta (bollita o al vapore). Si consiglia poi di consumare cereali e prodotti da forno integrali e limitare il consumo di quelli raffinati.

Anche mangiare yogurt o kefir ogni giorno e ridurre i grassi di origine animale è un valido aiuto contro la stitichezza.

Tutti questi alimenti mantengono morbide le feci e favoriscono il transito intestinale, limitando la comparsa delle emorroidi. In ogni caso sono cibi salutari molto utili per la donna in gravidanza.

Alla dieta va associata una regolare attività fisica: una passeggiata, qualche esercizio di ginnastica dolce o una nuotata sono tutti movimenti che aiutano la motilità dell’intestino.

In caso di emorroidi sanguinanti in gravidanza, un’accurata igiene intima è fondamentale per evitare infezioni che possono trasmettersi al bambino attraverso il canale rettale. Si consiglia di pulirsi in modo delicato con carta igienica e lavare la parte con acqua tiepida.

Tra i rimedi della nonna comparivano impacchi di acqua calda ma non sono adatti. Il calore, infatti, provoca la vasodilatazione accentuando i sintomi e favorendo il sanguinamento.

Quando i rimedi naturali non bastano occorre rivolgersi al proprio medico che indicherà la cura più adatta. Spesso vengono prescritti integratori orali per rafforzare le pareti delle vene o per migliorare la stitichezza: molto utili quelli a base di psillio.

Lo psillio è costituito dalla cuticola di Plantago psyllium, una pianta erbacea originaria degli Stati Uniti, dell’India e del Pakistan, che ha effetti lassativi. Questo integratore è venduto sotto forma di polvere da sciogliere in acqua.

Anche i fermenti lattici aiutano a combattere la stitichezza e a mantenere vitale la flora batterica intestinale.

Per sgonfiare le emorroidi in gravidanza, spesso, bisogna applicare pomate lenitive e antinfiammatorie a base di hammamelis, ossido di zinco o calendula. Indicato anche l’uso di supposte con effetto disinfettante o anestetico ma si raccomanda di chiedere sempre consiglio al proprio medico o farmacista di fiducia.

In caso di sanguinamento può essere utile anche l’applicazione di ghiaccio per fermare l’emorragia e dare sollievo.

Il ricorso alla chirurgia durante la gravidanza è molto raro: nella maggioranza dei casi le emorroidi rientrano da sole dopo il parto e quindi si preferisce evitare interventi durante la gestazione.

Abbiamo visto che le emorroidi in gravidanza sono un disturbo estremamente diffuso, di cui soffre circa l’80% delle donne. È fondamentale intervenire alla comparsa dei primi sintomi con rimedi naturali quali una dieta ricca di fibre, un po’ di movimento e un’accurata igiene intima.

È importante sottolineare che chi soffre di emorroidi non deve temere di rivolgersi al medico, o al farmacista di fiducia: trascinare il disturbo troppo a lungo può causare un aggravamento della situazione e portare a situazioni estreme come l’anemia e le ragadi.