L’ernia inguinale presenta sintomi iniziali che, talvolta, possono essere confusi con quelli dell’ernia femorale. Saperli riconoscere e distinguere è importante per non ritardare le cure.
L’ernia inguinale è la più diffusa al mondo: si stima che ne soffra il 4-5% della popolazione mondiale.
Rientra nella più ampia categoria delle ernie addominali, che si sviluppano a causa del cedimento della parete addominale.
Colpisce in prevalenza la popolazione maschile anche se sta aumentando la quantità di pazienti donne.
In generale, si parla di ernia quando c’è una fuoriuscita dei visceri o di altri organi dalla cavità che li contiene.
Nel caso dell’ernia inguinale, una parte di intestino fuoriesce dall’addome e si insinua nel canale inguinale provocando un rigonfiamento. Questo tipo di ernia può essere asintomatico o provocare dolore e difficoltà nei movimenti.
Se trascurata, l’ernia inguinale può dare luogo a complicazioni dagli esiti molto gravi.
L’ernia strozzata e l’ernia incarcerata sono eventualità rare ma da tenere comunque in considerazione se si soffre di ernia inguinale.
In questo articolo vedremo le cause e i sintomi dell’ernia inguinale ma anche le possibilità di trattamento.
Diciamo subito che il trattamento chirurgico potrebbe non essere risolutivo. In caso di ernie c’è sempre, infatti, un rischio di recidiva.
Sintomi iniziali dell’ernia inguinale
Si ha l’ernia inguinale quando una porzione di intestino, di vescica o di grasso addominale fuoriescono dalla parete dell’addome e scendono nel canale inguinale.
Il canale inguinale è un condotto lungo circa 5 centimetri che si trova tra la parte anteriore della parete dell’addome e gli arti inferiori. Al suo interno passa il funicolo spermatico, negli uomini, mentre nelle donne il legamento rotondo dell’utero.
L’ernia inguinale in alcuni casi è asintomatica o presenta lievi sintomi, a cui spesso inizialmente il paziente non fa caso.
Con il passare del tempo però i disturbi possono essere più definiti e manifestarsi come sintomi inequivocabili dell’ernia inguinale. Essi sono:
- rigonfiamento nella zona inguinale;
- dolore;
- senso di pesantezza;
- bruciore o formicolio all’inguine.
Quando è sintomatica, l’ernia inguinale è ben visibile a occhio nudo. In particolare, si nota un rigonfiamento nella zona dell’inguine.
Questo è molto accentuato quando il soggetto è in posizione eretta, quando fa attività fisica o alla fine della giornata. In posizione sdraiata spesso l’ernia inguinale tende a scomparire alla vista, tuttavia è presente al tatto.
Molto spesso alla tumefazione è associato il dolore, più o meno intenso. Anch’esso tende ad aumentare quando la persona è in piedi o fa sforzi.
Anche le semplici attività quotidiane, per quanto poco impegnative, possono causare dolore e rendere più visibile il rigonfiamento. In posizione supina, invece, anche il dolore tende ad attenuarsi o a scomparire.
Il senso di pesantezza è un altro sintomo dell’ernia inguinale. Chi ne soffre lo avverte in particolare la sera e spesso è associato allo schiacciamento dei nervi che passano attraverso il canale inguinale.
La compressione dei nervi può provocare anche formicolio e una sensazione di bruciore nella zona inguinale.
I sintomi iniziali dell’ernia inguinale sono più lievi e tendono ad accentuarsi con il passare del tempo.
Possono essere alleviati evitando sforzi e restando quanto più possibile a riposo, ma non esistono trattamenti farmacologici per la sua cura.
Cause dell’ernia inguinale
Le cause dell’ernia inguinale sono quelle tipiche di tutte le ernie addominali e si riconducono alla debolezza delle pareti addominali. Quando a questa si associano sforzi intensi e prolungati, si può avere la fuoriuscita degli organi interni.
Vediamo nel dettaglio quali sono le cause dell’ernia inguinale:
- sovrappeso;
- sforzi fisici;
- tosse cronica;
- gravidanza;
- difficoltà nella defecazione;
- età avanzata;
- problemi congeniti.
Il sovrappeso causa una pressione degli organi interni e del grasso viscerale sulle pareti addominali. Inoltre, persone in sovrappeso hanno, molto spesso, una muscolatura addominale rilassata e poco tonica.
Anche gli sforzi fisici intensi e ripetuti nel tempo possono causare l’ernia inguinale. Chi pratica sport di forza o svolge lavori manuali pesanti, deve quindi prestare molta attenzione.
La tosse cronica e le difficoltà nella defecazione sono due cause molto comuni di questo tipo di ernia. Quando si tossisce aumenta la pressione all’interno della cavità addominale provocando forti tensioni ai muscoli. La stessa cosa avviene in presenza di feci molto dure. In quest’ultimo caso, per limitare il problema, sono molto utili gli integratori per la stitichezza e il gonfiore addominale.
Invecchiando la muscolatura perde tonicità e le viscere tendono a fuoriuscire inoltre, tipiche dell’età avanzata sono anche la stipsi e la tosse. Tra i difetti congeniti che causano questo tipo di ernia il più comune è la mancata chiusura del canale inguinale.
Diagnosi e trattamento dell’ernia inguinale
In presenza dei sintomi iniziali di ernia inguinale si procede alla diagnosi. Essa avviene in primis attraverso l’esame obiettivo e l’anamnesi del paziente. In un secondo momento, per verificare le dimensioni dell’ernia e le condizioni della zona circostante si utilizzano esami diagnostici.
Grazie all’ ecografia, alla Tac e alla risonanza magnetica il chirurgo può decidere come intervenire.
Sulla base della gravità dei sintomi e dell’esito degli esami diagnostici, il medico stabilisce quale tipo di trattamento attuare.
Se l’ernia è asintomatica o i sintomi sono lievi di solito si sceglie un trattamento conservativo e la sorveglianza attiva. Il paziente dovrà indossare mutande contenitive che limitano la fuoriuscita dell’ernia, in particolare quando fa attività fisica o sposta pesi. Queste però non rappresentano una soluzione al problema ma permettono di rinviare un eventuale intervento.
Se i sintomi sono più gravi e manifesti e limitano la vita quotidiana del paziente si opta per il trattamento chirurgico. Questo può avvenire in due modi: in laparoscopia o a cielo aperto. In entrambi i casi l’intervento si svolge in day hospital e in anestesia locale. Spetta sempre e solo al chirurgo decidere quale tecnica usare in base alla gravità dell’ernia e alle condizioni del paziente.
La laparoscopia è una tecnica mini invasiva che permette un rapido recupero post intervento. Si praticano due o tre fori nella zona inguinale e, attraverso questi, si introducono gli strumenti per la rimozione dell’ernia. Viene poi applicata una rete in materiale biocompatibile per chiudere la parete addominale.
La tecnica a cielo aperto (o laparotomica) prevede invece un’incisione in corrispondenza del canale inguinale e, attraverso questa, l’asportazione dell’ernia. Anche in questo caso la parete addominale viene chiusa con una rete apposita.
In entrambi i casi, nelle settimane seguenti, il paziente dovrà limitare gli sforzi e indossare biancheria contenitiva.
Dopo l’intervento di ernia inguinale, la ripresa dell’attività sportiva deve avvenire gradualmente e solo con il consenso del medico.
Chi ha subito l’asportazione dell’ernia e svolge attività sportive contro resistenza come il body building, o in cui si ha un importante coinvolgimento dei muscoli addominali (il crossfit per esempio) dovrebbe indossare le cinture elastiche addominali. Queste, comprimono l’addome e oppongono resistenza ai visceri. Inoltre, aiutano a stabilizzare la colonna vertebrale e sono quindi utili per limitare le ernie discali, anch’esse molto diffuse.
Complicanze dell’ernia inguinale
Riconoscere i primi sintomi dell’ernia inguinale è importante, poiché se trascurata può dare luogo a complicanze dagli esiti potenzialmente molto gravi.
Anche se asintomatica, se non si interviene con il trattamento conservativo, l’ernia inguinale può continuare a crescere causando dolore e compressione della zona circostante. Negli uomini può addirittura scendere fino allo scroto.
Ci sono poi due complicanze molto gravi e diffuse: la strozzatura e l’ernia incarcerata. Vediamole meglio.
Ernia inguinale incarcerata sintomi
Si verifica quando una porzione di intestino erniato resta incastrata nel foro addominale da cui è uscita. Ciò provoca un’ostruzione intestinale che si manifesta con nausea, vomito e forti dolori addominali. Le feci non riescono a transitare all’interno dell’intestino e possono dar luogo a infezioni, necrosi e rottura delle pareti intestinali.
Questa complicanza avviene nel 4% dei casi, perciò è un’eventualità abbastanza rara ma è importante conoscerla.
Per questo è importante rivolgersi al medico se, in presenza di un’ernia inguinale, all’improvviso si manifestano questi sintomi.
In caso di ernia incarcerata è necessario l’intervento chirurgico per liberare l’intestino occluso e riposizionarlo nella cavità addominale.
Ernia inguinale strozzata
La strozzatura dell’ernia è un’ulteriore complicazione dell’ernia incarcerata. Si verifica quando la parte di intestino incastrata nel foro addominale non riceve più sangue e va incontro a necrosi. Anche in questo caso i sintomi sono molto violenti e improvvisi: vomito, nausea, crampi addominali lancinanti.
Chi soffre di ernia inguinale, dovrà rivolgersi al medico o al più vicino pronto soccorso per un intervento tempestivo.
L’intervento chirurgico è inevitabile per evitare che l’infezione si propaghi nel sangue e quindi al resto del corpo.
L’ernia inguinale strozzata è un evento molto raro ma, data la sua gravità, è importante saperne riconoscere i sintomi.
Abbiamo visto i sintomi iniziali dell’ernia inguinale, che non vanno mai trascurati. Questo tipo di ernia addominale, la più diffusa al mondo, può causare fastidio e dolore che limitano la vita del paziente.
Purtroppo non esistono cure preventive per evitare questa patologia. Mantenere un buon tono muscolare della parete addominale aiuta però a trattenere le viscere all’interno della loro cavità.
Inoltre, i muscoli addominali fungono anche da stabilizzatori della colonna e questo è molto importante per la salute e il benessere di tutto l’organismo.
Fonti