carenza di vitamina d in gravidanza

La vitamina D in gravidanza è fondamentale per il benessere della mamma e del feto e una sua carenza può mettere a rischio la salute materna. Bassi livelli di vitamina D possono provocare gestosi e diabete gestazionale nella donna. Il feto invece può avere problemi all’apparato scheletrico, sia alla nascita che dopo.

Per questo si consiglia alle donne incinte di tenere sotto controllo i livelli di vitamina D attraverso esami del sangue e, in caso di carenza, procedere all’integrazione.

La vitamina D è una vitamina liposolubile, che si accumula nel fegato e viene rilasciata al bisogno. È detta anche “vitamina del sole” poiché il nostro corpo la sintetizza, grazie ai raggi solari, attraverso la pelle.

È molto importante perché contribuisce al metabolismo del calcio e del fosforo, al buon funzionamento del sistema immunitario e aiuta a ridurre gli stati infiammatori.

Assumerne le giuste quantità è importante per la salute, ancora di più durante la gravidanza.

In questo articolo vi spiegheremo i rischi della carenza di vitamina D e quando è necessario assumerla.

Vitamina D in gravidanza a cosa serve

La vitamina D in gravidanza è fondamentale per la salute della mamma e del nascituro.

Durante i nove mesi lo scheletro della madre è messo sotto pressione dall’aumento di peso e il feto assorbe gran parte del calcio per la sua formazione. Il corpo materno deve quindi far fronte a una grossa richiesta di calcio e necessita di un buon livello di vitamina D.

Questa, inoltre, contribuisce al buon funzionamento del sistema immunitario (fondamentale in un periodo delicato come la gravidanza) e ha un’azione antinfiammatoria.

È importante che nel corpo della futura mamma ci sia un buon livello di vitamina D. La sua carenza, infatti, può provocare patologie della gravidanza, anche molto serie, e danni al nascituro.

Anche la salute del bambino può risentire di scarsi livelli di vitamina D: rachitismo e peso ridotto alla nascita sono le conseguenze più diffuse.

Per verificare il livelli di questa vitamina basta un semplice esame del sangue. In caso di carenza, il medico valuterà se aumentarla con l’alimentazione o con appositi integratori.

Le donne incinte dovrebbero prendere 15 mcg di vitamina D al giorno, secondo l’AIFA. Se una donna è sana, è sufficiente quella sintetizzata dal corpo e introdotta con l’alimentazione.

I sintomi da carenza di vitamina D in gravidanza possono essere confusi con altri, tipici del periodo. Per questo si consiglia di tenere sotto controlli i dosaggi ematici. È bene anche rivolgersi al medico quando la stanchezza e la debolezza muscolare sono molto accentuate e persistenti.

Sintomi da carenza di vitamina D

Come accorgersi della mancanza di vitamina D in gravidanza? I sintomi di questa carenza sono gli stessi che si sviluppano al di fuori della gestazione e sono i seguenti:

Alcuni di questi possono essere confusi con quelli tipici della gestazione. In particolare la stanchezza cronica e la debolezza muscolare che caratterizzano la fase iniziale e quella finale della gravidanza.

Per questo è importante tenere sotto controllo i livelli di vitamina D, basta un semplice esame del sangue.

Carenza di vitamina D in gravidanza: i rischi

Come abbiamo accennato sopra la mancanza di vitamina D aumenta il rischio di patologie sia nella madre che nel feto.

La gestosi gravidica (o preeclampsia) è caratterizzata da un aumento della pressione sanguigna e dei livelli di proteine nelle urine. Le sue cause sono ancora incerte ma gli scienziati ritengono sia dovuta a uno sviluppo alterato della placenta.

Numerosi studi scientifici hanno analizzato la correlazione tra vitamina D e gestosi. Hanno messo in evidenza come, in quasi tutte le donne affette da questa patologia, i livelli di questa vitamina all’inizio, o nel secondo trimestre di gravidanza, fossero molto bassi.

Gli scienziati hanno concluso che la vitamina D possa influire in maniera positiva sulla formazione della placenta, sulla riduzione della pressione arteriosa e sulla proliferazione delle proteine nelle urine.

La carenza di vitamina D può aumentare il rischio di diabete gestazionale che si sviluppa, di solito, nella seconda parte della gravidanza. In generale la mancanza di vitamina D può causare l’insulino- resistenza che, se non curata, può sfociare nel diabete. In un periodo delicato come la gravidanza il rischio può aumentare per questo è importante monitorare i valori del glucosio e quelli di questo nutriente.

Basse quantità di vitamina D in gravidanza possono provocare anche danni alla salute del bambino, in particolare malformazioni dello scheletro e rachitismo.

Durante la gestazione il feto assorbe dalla madre tutti i nutrienti di cui ha bisogno per formarsi e, tra questi, anche la vitamina D per la calcificazione ossea. Se la mamma non ne ha abbastanza anche il bambino ne risentirà, sviluppando uno scheletro debole.

L’insufficienza di vitamina D in gravidanza può ripercuotersi sulle ossa anche dopo la nascita, causando il rachitismo. Questa malattia provoca un difetto nella mineralizzazione delle ossa causando malformazioni scheletriche in età pediatrica.

Come assumere la vitamina D

Dopo aver visto l’importanza della vitamina D e i gravi rischi derivanti dalla sua mancanza vediamo come è possibile assumerla.

La vitamina D è per la maggior parte prodotta dal nostro organismo grazie all’esposizione ai raggi solari.

Il primo consiglio per una donna incinta è, senza dubbio, stare all’aria aperta.

Fare ogni giorno una passeggiata migliora l’umore, favorisce la circolazione sanguigna, aiuta a ridurre la ritenzione idrica e favorisce la sintesi della vitamina D. Anche trascorrere del tempo sedute al sole rilassandosi con un buon libro può essere d’aiuto, soprattutto nelle ultime settimane, quando si è molto stanche.

Una sana alimentazione contribuisce a mantenere il benessere fisico. Per questo consumare cibi ricchi di vitamina D è molto importante.

Alimenti con vitamina D

Le fonti alimentari di vitamina D non sono molte per questo bisogna conoscerle per inserirle nella propria dieta quotidiana.

Innanzitutto abbiamo il pesce: aringhe, tonno, sgombri e salmone. Pesci saporiti, ricchissimi di Omega 3 e proteine: sono perfetti come secondi piatti o come condimenti per la pasta o per altri primi piatti. Ricordiamo che il pesce andrebbe consumato almeno tre volte a settimana, meglio se cotto alla piastra o a vapore.

Anche il tuorlo d’uovo è molto ricco di vitamina D oltre che di proteine, calcio e magnesio. Preferire sempre uova freschissime, da allevamenti biologici e cuocerle bene per evitare la salmonella sono buone regole, soprattutto in gravidanza.

latticini sono ricchi di vitamina D e sono anche una buona fonte di calcio. Latte, formaggi e yogurt non dovrebbero mai mancare nella dieta di una gestante. Si consiglia di prediligere formaggi magri e freschi come per esempio ricotta e primo sale.

La carne contiene poca vitamina D, fanno eccezione il fegato di manzo, pollo o bovino. Tra i legumi, quelli più ricchi sono i ceci, le lenticchie e i fagioli cannellini. Passando ai vegetali ricchi di questo nutriente troviamo erbette, bietole, spinaci, cavolo nero e funghi.

In commercio ci sono anche molti alimenti arricchiti con questa vitamina e altri nutrienti: yogurt, prodotti per la colazione, succhi di frutta.

Assumere alimenti con vitamina D in gravidanza è molto facile, ma cosa fare quando l’alimentazione non basta?

In questi casi si può ricorrere agli integratori, ma solo dietro prescrizione medica.

Integratori, quando sono necessari?

Assumere vitamina D in gravidanza non è sempre necessario. Nella maggioranza dei casi la quantità prodotta dall’organismo e quella assunta con la dieta sono sufficienti. Inoltre, le donne incinte assumono quasi sempre integratori per la gravidanza che la contengono.

Ci sono però dei casi in cui la vitamina D deve essere integrata, vediamo quali sono:

In queste situazioni alle donne in gravidanza può essere consigliato di assumere ulteriore vitamina D, senza però eccedere le dosi raccomandate dal proprio medico.

Fino a ora abbiamo parlato di carenza ma anche un eccesso di vitamina D in gravidanza, può fare male. Un’elevata quantità può causare vomito, diarrea, senso di debolezza e spasmi muscolari.

Gli integratori di vitamina D non rappresentano mai una cura per eventuali patologie ma possono aiutare il corpo a rispondere meglio allo stress a cui è sottoposto.

Il più famoso integratore di vitamina D è l’olio di fegato di merluzzo: venduto in compresse molli da deglutire con acqua. Ne esistono poi numerosi altri, spesso arricchiti con ulteriori vitamine. In ogni caso affidatevi al vostro medico o farmacista di fiducia per scegliere quello migliore per voi.

Abbiamo visto come la vitamina D sia fondamentale per la salute della mamma e del feto. Basta seguire poche, semplici, regole per assumere quella necessaria.

Consigliamo quindi alle future mamme di vivere serenamente la gravidanza, prestando qualche attenzione in più ai segnali di stanchezza e fragilità ossea.

Rivolgersi al medico di base o al proprio ginecologo in caso di dubbi o malesseri è sempre la scelta migliore per il benessere proprio e del piccolo che sta per nascere.

Fonti

Siditalia

VitaminD Journal