ernia crurale

L’ernia crurale o ernia femorale si verifica quando una parte di intestino, a causa del cedimento della parete addominale, fuoriesce attraverso il canale femorale.

È più diffusa tra le donne, probabilmente a causa delle caratteristiche anatomiche della pelvi femminile, e può dare luogo a complicazioni anche gravi. Per questo è importante rivolgersi al medico appena compaiono i primi sintomi.

In questo articolo approfondiremo i sintomi dell’ernia crurale e le possibili complicazioni. Vedremo poi le tecniche di intervento e la differenza con l’ernia inguinale.

Ernia crurale cos’è

Si definisce “ernia” la fuoriuscita di viscere dalla cavità anatomica che le contengono. Quelle più diffuse sono le ernie addominali che possono essere: epigastriche, inguinali, ombelicali e crurali.

Si verifica un’ernia crurale quando una parte della parete addominale cede. A causa di ciò una porzione di viscere (in genere dell’intestino) esce dalla cavità addominale e scende nel canale femorale (detto anche crurale).

Il canale femorale è uno spazio lungo circa 1,3 cm e largo 1,2 cm. Si trova in prossimità dell’inguine, nella parte superiore della gamba che unisce il bacino al femore.

L’ernia femorale colpisce in prevalenza le donne, a partire dai 30 anni. Ciò sembra dipendere dalla particolare struttura pelvica femminile, più ampia e mobile rispetto a quella maschile. Se la pelvi femminile fosse rigida e stretta come quella maschile, infatti, durante la gravidanza il feto non avrebbe lo spazio per crescere.

Cause dell’ernia femorale

L’ernia crurale è provocata dal cedimento della parete addominale che può avvenire per le seguenti cause:

La muscolatura addominale può essere indebolita in seguito a periodi di allettamento (magari dopo un intervento) o alla gravidanza. Ernie crurali per questa causa si verificano anche nei bambini molto piccoli, i cui muscoli non sono ancora sviluppati e resistenti.

Anche sollevare oggetti pesanti o sottoporsi a un’intensa attività fisica può comportare un cedimento della parete addominale. Per questo motivo si consiglia l’utilizzo di fasce elastiche a chi svolge con frequenza queste attività, sia lavorative che amatoriali.

Il grasso viscerale tipico dell’obesità, invece, preme contro le fasce muscolari dell’addome, provocandone il collasso. Quest’ultimo può anche essere causato da colpi di tosse molto forti e prolungati nel tempo.

Anche il fattore ereditario è tra le cause dell’ernia crurale. Molte persone che accusano questa ernia riferiscono di avere consanguinei che ne soffrono o ne hanno sofferto.

Sintomi ernia crurale

In alcuni casi questo tipo di ernia è del tutto asintomatica, mentre in altri provoca dolore e difficoltà nei movimenti.

I sintomi dell’ernia crurale sono uguali sia negli uomini che nelle donne e si manifestano con:

Quando l’ernia è piccola è visibile in posizione eretta mentre, se il paziente si sdraia tende a scomparire. In alcuni casi è possibile farla rientrare manualmente con una leggera pressione ma è solo una soluzione temporanea e non rappresenta una cura.

Il dolore a riposo non è un sintomo tipico ma quando si manifesta è importante rivolgersi subito al medico.

L’ernia crurale comporta infatti il rischio di complicanze dai risvolti anche molto gravi: la strozzatura e l’occlusione intestinale che vedremo meglio più avanti.

Diagnosi e trattamento

Dopo aver visto i sintomi e le cause dell’ernia crurale vediamo come è possibile diagnosticarla e come intervenire.

In caso di ernia femorale, il più delle volte è sufficiente l’esame obiettivo per accertarne la presenza.

In un primo momento il medico fa l’anamnesi del paziente, prendendo nota dei sintomi e di quando e come si manifestano.

Procede poi alla palpazione della zona interessata per valutare la dimensione dell’ernia e la sua posizione. A volte, l’ernia è abbastanza grande da essere visibile a occhio nudo quando il paziente si trova in posizione eretta.

Per vedere meglio l’ernia e la parte circostante, si effettua poi un’ecografia. Grazie a questo esame diagnostico si può vedere la parte di addome che ha ceduto e i visceri fuoriusciti. In questo modo il medico può valutare più precisamente le dimensioni e la gravità dell’ernia e decidere la migliore tecnica di intervento.

Ernia crurale come curarla

L’intervento chirurgico è a oggi l’unico metodo per rimuovere l’ernia femorale. Non è una soluzione definitiva poiché esiste sempre il rischio di una recidiva.

In caso di piccole ernie che non presentano sintomi di solito viene sconsigliato l’intervento chirurgico e si monitora la situazione con visite periodiche.

In caso di ernie medie, grandi o comunque fastidiose, è necessario l’intervento chirurgico.

Il trattamento chirurgico può essere eseguito con tecnica open (a cielo aperto) o in laparoscopia. È il chirurgo a decidere l’approccio migliore in base alla gravità dell’ernia e alle condizioni del paziente.

L’intervento con tecnica open viene svolto in anestesia locale e in day hospital. Si effettua un taglio di circa 6-8 centimetri nella regione inguinale e si riposiziona l’ernia nella sua sede naturale. L’apertura da cui sono fuoriusciti i visceri viene chiusa con una rete in materiale biocompatibile e il taglio suturato.

Nelle settimane seguenti il paziente non deve fare sforzi fisici e può dedicarsi alle normali attività con molta prudenza. Deve seguire una dieta ricca di fibre per favorire il transito intestinale. In questi casi può essere utile anche assumere integratori per la stanchezza e il gonfiore addominale: si eviteranno così sforzi eccessivi durante l’evacuazione delle feci.

L’intervento per l’ernia crurale può anche essere svolto in laparoscopia. La tecnica laparoscopica è definita “mini invasiva” poiché avviene attraverso tre piccoli fori praticati sull’addome (uno di 1,5 cm di diametro e 2 di 0,5 cm di diametro).

Attraverso questi forellini viene inserita la strumentazione per riposizionare l’ernia e suturare la parete addominale. A differenza di quello con tecnica open, questo intervento viene svolto in anestesia generale.

La ripresa è molto più rapida rispetto a quella a cielo aperto, poiché i piccoli fori si rimarginano in breve tempo. Tuttavia è più rischiosa a causa dell’anestesia generale.

Per questo decidere la migliore tecnica di intervento spetta al chirurgo, sulla base dell’esame ecografico, dell’età e delle condizioni di salute generale del paziente.

Ernia crurale quando operare

L’ernia crurale, quando di medie o grandi dimensioni, se non trattata adeguatamente può dare luogo a complicazioni: lo strozzamento e l’occlusione intestinale.

Entrambe si scatenano all’improvviso e possono comportare seri rischi per la salute e la vita del paziente. Chi ha un’ernia femorale e all’improvviso accusa i sintomi che descriveremo sotto, deve rivolgersi al proprio medico o al Pronto Soccorso, per intervenire in modo tempestivo.

Occlusione intestinale

Si verifica quando una parte dell’intestino fuoriuscito si occlude e impedisce al contenuto di transitare al suo interno. L’occlusione intestinale provoca dolori, nausea e vomito e può essere risolta solo con un intervento chirurgico.

In sala operatoria e in anestesia generale, il chirurgo prova a riposizionare l’ernia nella cavità addominale. Qualora ciò non sia possibile provvede a rimuovere la parte di intestino fuoriuscita.

L’occlusione intestinale, se non curata può dare luogo a necrosi e perforazione della parete intestinale che provoca setticemia.

Ernia strozzata

Essa si verifica quando una parte dell’intestino fuoriuscita dalla parete addominale subisce una “strozzatura”. Nel linguaggio medico ciò significa che i visceri non ricevono più il sangue e rischiano quindi la necrosi.

La necrosi è la morte dei tessuti ed è una situazione estremamente pericolosa poiché può provocare un’infezione del sangue e mettere a rischio la vita del paziente.

L’ernia crurale strozzata si presenta con sintomi violenti quali fortissimo dolore addominale, nausea e vomito. Il dolore è improvviso e localizzato tra il basso ventre e la zona inguinale.

Quando ciò accade bisogna recarsi subito in ospedale: la strozzatura dell’ernia è un’emergenza alla quale bisogna far fronte in maniera tempestiva.

Si risolve con un intervento chirurgico di asportazione della parte di intestino strozzata. In seguito all’intervento, il paziente resta ricoverato sotto osservazione per qualche giorno. Tornato a casa dovrà osservare un periodo di riposo prima di tornare alle normali attività quotidiane.

Ernia crurale e inguinale, le differenze

Molto spesso l’ernia crurale e quella inguinale vengono confuse: facciamo chiarezza.

Fanno parte delle ernie addominali e si trovano nella zona pubica. Entrambe si manifestano con la fuoriuscita di una parte dell’intestino dai tessuti addominali. Sono causate da sforzi fisici eccessivi, sovrappeso, colpi di tosse forti e prolungati nel tempo.

Per questo motivo, in entrambi i casi, sono da evitare sport intensi come il sollevamento pesi o che sollecitano la parete addominale. Meglio sport come il ciclismo o il nuoto che coinvolgono i muscoli addominali in maniera più leggera.

Differiscono per la posizione: l’ernia femorale infatti, è visibile nella zona pubica mentre quella inguinale nella parte interna dell’inguine.

L’ernia crurale rappresenta una piccola parte delle ernie addominali (il 2-3% dei casi) e colpisce in prevalenza le donne. Negli uomini, invece, è più frequente quella inguinale.

Entrambe possono essere rimosse solo con un intervento chirurgico in laparoscopia o a “cielo aperto”.

Non esistono trattamenti preventivi per evitare le ernie. I pazienti “a rischio” cioè chi svolge attività fisiche pesanti, chi è in sovrappeso o ha le pareti addominali molto deboli, devono prestare attenzione.

Rafforzare i muscoli dell’addome attraverso esercizi mirati o utilizzare fasce contenitive quando si sollevano i pesi, può essere un aiuto ma non è la soluzione.

L’unico trattamento per l’ernia crurale è la chirurgia, anche se non è sempre risolutiva. Spetta al chirurgo decidere se e quando intervenire e con quale tecnica.

Fonti

Policlinico Gemelli