sintomi ernia ombelicale adulti

sintomi dell’ernia ombelicale negli adulti possono essere molto lievi ma riconoscerli è importante. Possono infatti nascere complicazioni dagli esiti potenzialmente molto gravi.

L’ernia ombelicale rientra nella più vasta categoria delle ernie addominali tutte causate da un cedimento di una parte della parete addominale. Molto comune nei bambini nati prematuri o sottopeso, è molto diffusa anche tra gli adulti, ma le cause e i trattamenti sono differenti.

Negli adulti l’ernia ombelicale è la fuoriuscita di una parte dell’intestino o di una porzione del rivestimento addominale (omento) dalla cavità addominale. Colpisce per lo più le donne tra i 35 e i 60 anni e rappresenta il 6% delle ernie diagnosticate.

Non esistono cure preventive per evitare l’ernia ombelicale e, quando la situazione diventa grave, l’intervento chirurgico è l’unico trattamento disponibile. Esso però non è sempre risolutivo poiché potrebbe esserci nel tempo una recidiva.

L’ernia ombelicale è una patologia che non va sottovalutata, anche quando asintomatica, poiché può dare luogo a complicazioni, anche molto gravi, quali l’ostruzione intestinale o la strozzatura.

Vedremo di seguito i sintomi dell’ernia ombelicale negli adulti, le sue cause e come è possibile intervenire. Scopriremo anche le differenze con l’ernia ombelicale dei bambini.

Sintomi dell’ernia ombelicale negli adulti: quali sono

L’ernia ombelicale fa parte della vasta categoria delle ernie addominali e con queste ha in comune i sintomi e le cause.

Come detto sopra, si ha un’ernia ombelicale quando parte dell’intestino o dell’omento (il tessuto che ricopre le pareti interne dell’addome) fuoriesce dalla cavità addominale.

I sintomi dell’ernia ombelicale negli adulti sono molto simili a quelli delle altre ernie addominali.

Molto spesso questa ernia è asintomatica oppure da sintomi molto lievi, quasi non riconoscibili. La situazione può restare tale anche per lunghi periodi.

Nel tempo però, l’intestino o l’omento tenderanno a uscire sempre di più e la massa aumenterà di volume provocando un peggioramento dei sintomi.

Vediamo ora nel dettaglio i sintomi che indicano la presenza di un’ernia ombelicale:

Il sintomo principale e inequivocabile dell’ernia ombelicale è un rigonfiamento nella zona dell’ombelico. Le dimensioni del gonfiore possono variare da 1 a 5 centimetri e sono usate per classificare le ernie ombelicale:

Nelle persone obese o in sovrappeso, l’ernia ombelicale può essere difficile da vedere. In questi casi sarà importante tenere in considerazione anche la comparsa degli altri sintomi.

Per contenere il gonfiore è molto utile indossare fasce addominali elastiche quando si fanno sforzi o si resta in piedi a lungo. Esse, infatti, aiutano a contenere la massa erniata all’interno della cavità addominale.

Molto spesso al gonfiore si associa il dolore addominale che può essere lieve o anche molto forte. Esso compare quando la persona fa sforzi, tossisce, starnutisce o passa molto tempo in posizione eretta.

Quando il dolore diventa molto intenso è bene rivolgersi al medico o al Pronto Soccorso, poiché potrebbe essere il campanello di allarme di una complicanza.

In posizione sdraiata, invece, il gonfiore e il dolore tendono a sparire o comunque si riducono.

Il bruciore localizzato è un altro sintomo dell’ernia ombelicale e, in molti casi, è associato a un senso di pesantezza addominale.

I soggetti con questo tipo di ernia, inoltre, soffrono spesso di problemi digestivi e gonfiore addominale. In questi casi, per alleviare il fastidio è utile assumere integratori per il gonfiore addominale.

Cause dell’ernia ombelicale negli adulti

L’ernia ombelicale, come tutte le ernie addominali, è causata da un cedimento dei muscoli addominali dovuto all’aumento della pressione intra- addominale. Quando i muscoli dell’addome non sono abbastanza forti per resistere a questa pressione cedono e le viscere tendono a uscire.

Le cause dell’ernia ombelicale negli adulti sono:

Le gravidanze gemellari mettono a dura prova le pareti dell’addome materno provocando in moltissimi casi la diastasi dei retti addominali. Questa consiste in un allargamento dei muscoli centrali dell’addome, attraverso il quale gli organi interni tendono a fuoriuscire.

La diastasi addominale colpisce circa il 30% delle donne (anche con gravidanza singola) e può dar luogo a ernia ombelicale, difficoltà digestive e problemi di postura. Per questo è importante che dopo il parto la donna verifichi insieme al suo medico lo stato dei suoi muscoli addominali.

L’obesità e il sovrappeso possono comportare una lacerazione della parete addominale poiché il grasso viscerale che spinge verso l’esterno non trova una muscolatura forte che gli si contrappone. In molti casi però il rigonfiamento tipico dell’ernia ombelicale non è visibile, perciò i soggetti in sovrappeso dovranno fare molta attenzione alla presenza di altri sintomi.

Il sollevamento di oggetti pesanti è causa di tutte le ernie addominali, per questo chi soffre di questa patologia deve prestare particolare attenzione. Un aiuto può venire dalle fasce addominali contenitive, che stringono la parete addominale limitando la fuoriuscita dell’ernia.

Se il soggetto ha subito precedenti interventi, la sua parete addominale potrebbe essere indebolita o non più integra. In presenza di altre cause, quindi, potrebbe svilupparsi un’ernia ombelicale.

Anche la tosse cronica, tipica del reflusso gastroesofageo o di patologie polmonari, può dare luogo a ernia ombelicale o acuirne i sintomi. In questi casi è importante che il paziente indossi ogni giorno fasce addominali contenitive.

Diagnosi e trattamento

La diagnosi di ernia ombelicale avviene attraverso l’osservazione e la palpazione dell’addome a cui si unisce l’anamnesi del paziente. Esso dovrà riferire al medico i sintomi e le caratteristiche di essi.

Per osservare meglio le dimensioni e le caratteristiche dell’ernia ombelicale e per decidere come intervenire, il chirurgo potrà anche sottoporre il paziente a esami diagnostici per immagini quali ecografie addominali.

Non esistono cure preventive per l’ernia ombelicale e in età adulta può essere necessario un intervento chirurgico per alleviare il disturbo. Esso tuttavia può non essere risolutivo, il rischio di recidiva è sempre presente.

Quando l’ernia ombelicale è di piccole dimensioni e non c’è diastasi addominale l’intervento si svolge in anestesia locale. L’ernia viene riposizionata all’interno della cavità addominale e il foro viene richiuso o solo con punti di sutura o, laddove sia necessario, con reti biocompatibili.

In casi di ernie più grandi o quando si ha diastasi dei retti addominali si interviene in anestesia generale. L’ernia viene riposizionata e l’apertura dei muscoli addominali riparata. Si può utilizzare la tecnica laparoscopica (mediante alcuni piccoli fori nell’addome) o quella a cielo aperto che prevede un’incisione sovrapubica.

Il decorso post operatorio prevede il riposo e la ripresa graduale della attività quotidiane.

Per alleviare il dolore, nei giorni successivi all’intervento, possono essere prescritti antidolorifici quali ibuprofene o paracetamolo.

Complicazioni dell’ernia ombelicale

L’ernia ombelicale negli adulti può dar luogo a complicazioni: l’ernia strozzata e l’ernia incarcerata.

Si ha un’ernia incarcerata quando il tessuto fuoriuscito resta incastrato nell’apertura addominale. Ciò causa vomito, nausea, forti dolori addominali e può anche provocare l’occlusione intestinale. In questi casi

L’ernia strozzata invece è una complicazione di quella incarcerata. Il tessuto rimasto incastrato non riceve più afflusso di sangue e ciò provoca la necrosi, ovvero la morte dei tessuti. Conseguenza della necrosi è l’avvelenamento del sangue che può portare alla morte.

In entrambi i casi occorre intervenire in modo tempestivo con un intervento chirurgico.

Differenza tra ernia ombelicale negli adulti e nei bambini

L’ernia ombelicale è molto diffusa sia negli adulti che nei bambini. Le cause e il trattamento però sono differenti.

L’ernia ombelicale colpisce l’80% dei nati prematuri e il 20% di quelli nati a termine. Durante la gravidanza il bambino è collegato al corpo materno attraverso il cordone ombelicale che si inserisce direttamente nella parete addominale. Dopo la caduta del cordone ombelicale, questo foro dovrebbe richiudersi ma, quando ciò non avviene, si può sviluppare un’ernia.

Sia negli adulti che nei bambini l’ernia è visibile a occhio nudo, in particolare sotto sforzo (in caso di pianto, tosse, starnuti).

Nei bambini tende a risolversi spontaneamente entro i 18 mesi o comunque quando il bambino impara a camminare: la posizione eretta, infatti, sviluppa i muscoli dell’addome. Se l’ernia ombelicale non passa da sola, allora può essere necessario un intervento chirurgico tra i 4 e i 5 anni di età.

Nei bambini le complicazioni dell’ernia ombelicale sono estremamente rare tuttavia, in presenza di forte dolore, nausea e vomito è bene rivolgersi al proprio medico o al Pronto Soccorso.

L’ernia ombelicale negli adulti e nei bambini è quindi differente per cause e trattamento. In entrambi i casi è sempre importante monitorare la situazione per evitare complicazioni.

Dopo aver visto i sintomi dell’ernia ombelicale negli adulti, le cause e le possibilità di intervento occorre sottolineare ancora una volta che non ci sono cure preventive per evitarla.

Essendo causata dal cedimento della parete addominale però, sono molti utili esercizi di rinforzo dei muscoli addominali. Essi, oltre a contenere le viscere, fungono anche da stabilizzatori della colonna vertebrale e aiutano a mantenere una postura corretta. Un buon tono muscolare quindi è importante sia in caso di ernia ombelicale che per mantenere la salute e il benessere generale.

Fonti 

Istituto Superiore di Sanità

Ospedale Pediatrico Bambino Gesù