Colliri per congiuntivite
I colliri per congiuntivite sono preparazioni oftalmiche con una composizione pensata in maniera specifica per dare sollievo dai classici sintomi della congiuntivite. Come ben si potrà immaginare, in commercio ne esistono diverse tipologie a seconda di quelle che sono le cause della congiuntivite contro cui devono agire.
Qualunque sia la causa, la congiuntivite è l’infiammazione della congiuntiva, ossia della membrana che riveste internamente la palpebra. Questa particolare infiammazione richiede l’utilizzo locale di un farmaco L’uso del collirio permette di applicare direttamente il prodotto nell’occhio per una guarigione molto più veloce.
Per poter avere un effetto rapido ed efficace è importante saper scegliere. Spesso quello che occorre è un consulto medico che suggerisca quali siano le cause di questa specifica problematica, indicando anche la soluzione specifica.
Molto importante evitare di procedere con auto terapia e affidarsi comunque a una figura esperta.
A cosa servono i colliri per congiuntivite
La congiuntivite è una specifica patologia che si manifesta sempre con l’infiammazione della congiuntiva. Quest’ultima è una membrana estremamente sottile che va a rivestire la superficie interna della palpebra e anche la parte anteriore del bulbo oculare.
In linea di massima, per la sua cura vengono consigliati dei colliri specifici. In alcuni casi, quest’ultimi vengono sostituiti da pomate oftalmiche altrettanto efficaci. Per poter determinare quella che è la terapia migliore, è indispensabile conoscere la cause del disturbo, ma anche i sintomi e i segni di cui essa è causa.
Sono quattro le maggiori tipologie di congiuntivite e per ognuna di loro vi sono dei prodotti specifici.
La congiuntivite allergica viene causata da un’ipersensibilità del soggetto nei confronti di elementi, farmaci, pollini, polvere e lenti a contatto. In genere essa si presenta con:
- iperemia;
- abbondante lacrimazione;
- fotofobia;
- prurito;
- presenza di follicoli.
In tutti questi casi possono essere utilizzati tre diversi colliri per la congiuntivite, senza ricetta:
- cortisonici;
- decongestionanti;
- antiallergici.
Alcune volte un unico prodotto è in grado di agire nelle 3 diverse direzioni contemporaneamente.
La congiuntivite primaverile si presenta per colpa di allergie a pollini e graminacee. Alcuni dei sintomi sono simili alla congiuntivite allergica. In particolare, essa si manifesta con:
- fotofobia;
- abbondante lacrimazione;
- iperemia;
- secrezione mucosa oculare;
- presenza di follicoli.
Nel caso in cui lo specialista affermi che la congiuntivite in atto sia di questo genere, allora i colliri che potranno essere utilizzati saranno:
- antiallergici;
- cortisonici;
- decongestionanti.
Inoltre, per un periodo di tempo si consiglia di utilizzare delle lenti da sole che proteggano dai raggi UV.
Come funziona un collirio per congiuntivite virale
La congiuntivite virale è provocata da un’infezione dovuta a virus di herpes simplex o di adenovirus. I sintomi di tale infezione possono essere:
- arrossamento a livello oculare;
- dolore;
- bruciore all’occhio:
- forte fotofobia;
- ingrossamento dei linfonodi presenti al di sotto della mandibola;
- secrezione acquosa;
- abbondante lacrimazione;
- iperemia.
In questi casi, quello che serve è un collirio antivirale senza cortisone, a meno che non sia stato indicato dal medico, e colliri analgesici nel caso in cui se ne abbia bisogno per via di un dolore troppo intenso. In genere questa tipologia di congiuntivite si manifesta con sintomi che non sono particolarmente evidenti e per questo motivo potrebbe essere anche sottovalutata.
Ci sono casi in cui l’infezione è talmente lieve che finisce per regredire da sola, anche senza il bisogno di colliri per la congiuntivite. Addirittura, può essere il dottore a non prescrivere particolari terapie, ma ovviamente è importante sempre chiedere il parere dell’esperto.
Possono essere sufficienti colliri analgesici. Invece sono da evitare, salvo diversa indicazione, i colliri a base di cortisone perché potrebbero essere causa di importanti danni a livello dell’occhio.
Quindi sono da preferire le composizioni a base di FANS. Quello che è importante è attenersi sempre alle indicazioni igieniche basilari, per evitare che la congiuntivite possa diffondersi e passare da un occhio all’altro.
In genere quelle virali si trasmettono molto velocemente, soprattutto tra i bambini.
Perché usare le gocce per la congiuntivite batterica
Si può parlare di congiuntivite batterica nel caso in cui l’infezione sia dovuta a:
- pneumococco;
- streptococco;
- stafilococco;
- haemophilus.
In questi specifici casi l’occhio può presentare un edema a carico delle palpebre, ma anche iperemia, una scarsa lacrimazione di colore giallastra, densa e infine una sensazione di prurito e di bruciore molto fastidiose.
Quando si è affetti da congiuntivite batterica, l’unica soluzione possibile sono i colliri antibiotici ad ampio spettro, che agiscono su qualsiasi tipologia di batterio e quando necessario, inserire nella terapia i colliri analgesici che sono in grado di alleviare eventuale dolore e fastidio. Quella prevista è una terapia piuttosto aggressiva con principi attivi in grado di uccidere il batterio in maniera veloce, per una risoluzione repentina.
In alcuni casi, sempre dopo valutazione medica, è possibile abbinare alla terapia a base di collirio l’assunzione di antidolorifici che siano comunque FANS. Solo in casi eccezionali e quando l’infezione batterica assume connotati severi, allora il collirio può essere associato a una pomata oftalmica, o sostituito da un composto cortisonico per contrastare l’infiammazione.
L’utilizzo della pomata oftalmica la si deve a una sua maggiore resistenza nella zona dell’infezione. In questo modo il principio attivo ha un lasso di tempo maggiore per fare il suo effetto. Nonostante l’efficacia di questi composti, è possibile che essi siano causa di una visione offuscata per qualche minuto. Si consiglia quindi di, utilizzare i colliri per congiuntivite durante il giorno e rinviare l’utilizzo della pomata per la sera, quando si va a riposare.
Colliri per congiuntivite antistaminici
Soffermiamoci ora su particolari tipologie di colliri per congiuntivite, per comprendere le differenze tra i diversi prodotti. Innanzitutto abbiamo parlato di colliri antistaminici, che sono in grado di migliorare lo stato dell’occhio del paziente.
Si ricorda che però non esistono medicinali che siano in grado di curare la congiuntivite allergica, ma sicuramente riescono ad alleviare i fastidi da essa provocati. Si consiglia l’utilizzo di colliri per congiuntivite antistaminici con l’arrivo della primavera.
In altre parole, già da metà marzo si può attuare un contenuto utilizzo di colliri antistaminici. In genere all’interno di questi prodotti sono presenti alcuni specifici principi attivi:
- cromoglicato di sodio;
- nedocromile;
- levocabastina;
- olopatadina.
Quello che fanno i colliri per congiuntiviti antistaminici è semplicemente andare a bloccare l’istamina, mediatore chimico che viene coinvolto sia nei processi infiammatori che quelli allergici. Un’azione in grado di alleviare i sintomi di una qualunque reazione allergica.
In genere, il trattamento a base di colliri antistaminici non deve superare la durata massima di 8 settimane con l’applicazione di una goccia dalle 2 alle 4 volte al giorno, a seconda delle indicazioni fornite dall’esperto.
Funzioni delle gocce per congiuntivite allergica
L’instillazione di colliri di questo genere dovrebbe permettere di risolvere i sintomi dell’allergia in maniera piuttosto veloce. All’interno dei colliri decongestionanti e vasocostrittori sono presenti particolari principi attivi come ad esempio:
- tonzilamina cloridrato;
- nafazolina;
- tetrizolina.
Essi agiscono come vasocostrittori andando ad alleviare sintomi come l’eccessiva lacrimazione, il gonfiore e il rossore che sono spesso causati dall’allergia.
Nello specifico caso dei colliri decongestionanti e vasocostrittori, è particolarmente importante seguire le indicazioni di utilizzo relative a tempi e modi di somministrazione. Questo lo si sottolinea perché un utilizzo eccessivo di questi prodotti può sortire l’effetto contrario e quindi andare a peggiorare i sintomi contro cui esso si utilizza.
Si consiglia di usare il prodotto con molta attenzione, soprattutto nel caso in cui si sia affetti da specifiche patologie come:
- ipertiroidismo;
- diabete;
- disturbi cardiaci;
- ipertensione.
In tutti questi casi, si raccomanda di consultare il proprio medico per evitare che vi siano possibili effetti indesiderati.
Proprietà delle gocce oculari per congiuntivite batterica
Per concludere, ci soffermiamo velocemente sui colliri cortisonici che non sono molto utilizzati e che, qualora prescritti, dovrebbero essere utilizzati con estrema attenzione per evitare effetti indesiderati. In genere il prodotto viene consigliato dagli esperti come supporto a una terapia a base di collirio antistaminico.
Vengono prescritti perché dotati di un potente effetto antinfiammatorio e quindi capaci di contrastare i sintomi in un lasso di tempo molto breve. All’interno di questa tipologia di prodotti sono presenti, oltre al cortisone, anche:
- triamcinolone;
- desametasone;
- idrocortisone.
Ma questi non sono gli unici principi attivi che li contraddistinguono. Anche in questo caso, la scelta di questo particolare collirio deve avvenire da parte di un esperto che provvederà anche alla prescrizione, senza la quale non possono essere acquistati.
In questo caso è caldamente sconsigliata la cura fai da te, che potrebbe peggiorare la sintomatologia della congiuntivite. In alcuni casi, quando il fastidio è particolarmente intenso, è possibile che lo specialista vada ad affiancare alla cura a base di collirio, anche l’assunzione di compresse da assumere per via orale.
Per quello che riguarda i colliri cortisonici è indispensabile attenersi alle indicazioni e alle quantità indicate sia sul foglietto illustrativo del prodotto che dal proprio medico di fiducia.